Serie A

Serie A, 13ª giornata. Lazio-Genoa 3-1, le pagelle

Keita Balde Diao e Fortuna Wallace - Foto Antonio Fraioli

La Lazio continua a volare e, dopo il prezioso pareggio con il Napoli in trasferta, schianta il Genoa per 3-1. Al gol di Felipe Anderson risponde Ocampos, ma poi la squadra biancoceleste dilaga nel secondo tempo. Biglia regola Perin su calcio di rigore, poi il tris lo firma Wallace per il suo primo gol in Serie A. Una vittoria fondamentale per il tecnico Simone Inzaghi, la Lazio è momentaneamente al terzo posto in attesa del derby milanese di stasera.

LAZIO (4-3-3)

Strakosha 6
Praticamente mai impegnato nel primo tempo, si fa trovare pronto sul tentativo di Ocampos. Sul gol dell’argentino, invece, può poco e paga il buco lasciato dalla difesa biancoceleste.

Basta 6
La fascia destra è di sua competenza, è attento nella fase difensiva ma non risparmia il suo contributo nello spingersi in avanti.

Wallace 7
Da riserva a titolare, questa l’escalation del brasiliano che, di partita in partita, ha acquisito esperienza e maturità. Puntuale nelle chiusure, si regala la gioia del primo gol con la Lazio per il 3-1 biancoceleste.

Radu 6
Alla 200esima partita in Serie A, scende in campo nonostante l’attacco influenzale di ieri. Torna la centro della difesa e fa il suo, aiutando molto anche Wallace.

Lulic 6
Pur di farlo giocare, Inzaghi lo impiega da terzino sinistro. Predilige, però, le avanzate offensive a supporto della manovra biancoceleste.

Parolo 6.5
Parte un po’ in naftalina, ma il suo peso nel centrocampo biancoceleste si fa sentire. Nel secondo tempo sfiora anche il gol, ma il tiro potente fa vibrare sonoramente il palo.

Biglia 6.5
Alla seconda da titolare, dopo il lungo infortunio, torna al gol. Lo fa su calcio di rigore, con freddezza, dopo aver dettato i tempi di gioco in regia. Sta recuperando la migliore condizione fisica. (dall’83’ Murgia s.v.)

Milinkovic-Savic 6.5
Per Inzaghi ormai è inamovibile, il serbo ripaga la fiducia con la solita prestazione di quantità e qualità. Quando si tratta di arginare, lo fa con il fisico. Quando si tratta di inserirsi nelle azioni offensive, ci pensano i suoi piedi buoni. (dal 70′ Cataldi 6: entra quando ormai la partita è decisa, può poco ma potrebbe fare di più).

Felipe Anderson 7.5
Gioca più avanzato rispetto alla trasferta di Napoli, così ha modo di mettere in luce tutte le sue qualità. E’ la partita giusta, già al 10′ porta in vantaggio la Lazio con uno splendido tiro di collo esterno al volo dritto all’angolino. Nella ripresa conquista il calcio di rigore per il 2-1.

Immobile 6.5
Anche quando non va in gol, è assolutamente prezioso per la squadra. Si sacrifica per i compagni, fa il lavoro sporco in area di rigore. Nel primo tempo si divora la rete con una doppia occasione murata dagli avversari.

Keita 6
Nel primo tempo non si vede molto,  ma quando si accende fa paura come quando ubriaca Izzo. Nella ripresa cresce come tutta la Lazio, sfrutta qualche occasione ma è meno incisivo rispetto al solito. (dal 73′ Patric s.v.)

GENOA (3-4-3)

Perin 5.5
Le tre bombe laziali lo vedono soccombere: nel primo caso vede il pallone solo all’ultimo, nel secondo poco può sul rigore di Biglia, altrettanto con Wallace. Nel caso di Parolo, invece, è il palo a salvarlo.

Izzo 5
Keita e Felipe Anderson svariano su tutto il fronte offensivo, i due avanti biancocelesti non sono clienti facili: il primo lo ubriaca spesso e volentieri, con il secondo va leggermente meglio ma non è la sua giornata.

Burdisso 5.5
L’argentino, da ex romanista, sente particolarmente la partita. Ci mette il cuore e la solita “garra”; salva sul colpo di testa di Immobile a Perin praticamente battuto, ma poco può sui gol laziali.

Orban 5.5
ll migliore della retroguardia rossoblu. L’ex Valencia è bravo sia in fase offensiva che in quella difensiva quando copre le praterie lasciate da Laxalt. Almeno sino ai minuti finali, quando perde la testa in una lite con Immobile e prende il rosso diretto.

Edenilson 5.5
Si vede poco o nulla, la sua prestazione è tutto fumo e niente arrosto. Nel centrocampo del Grifone non riesce a dare quel qualcosa in più.

Rincon 6
Non fa mancare le solite geometrie in mediana, è ordinato e intelligente. Ma contro questa Lazio sarebbe servito sicuramente un maggior contributo.

Veloso 5
Troppo lento in fase di impostazione, altrettanto in fase di interdizione. Il centrocampo biancoceleste, così, ha vita sin troppo facile.

Laxalt 5
Dalla sua parte ha Basta, non proprio l’ultimo degli sprovveduti in Serie A. Dovrebbe metterla sulla corsa, ma non riesce mai ad avere lo spunto giusto. Troppo evanescente.

Rigoni 5
Gioca soltanto il primo tempo, il tecnico Juric è decisamente insoddisfatto della sua prestazione. Gli inserimenti richiesti non vengono mai attuati, non si fa mai vedere dalle parti di Strakosha. (dal 46′ Ninkovic 6: entra al posto di Rigoni e cerca di dare il proprio contributo. Il derby con Milinkovic-Savic e Basta, serbi come lui, lo esalta ma non trova la giocata vincente. Nonostante questo ha qualità e, anche in una partita non fortunata, mette in mostra i numeri del suo repertorio)

Pavoletti 5.5
Nella prima frazione, nell’unica occasione che ha, riesce ad anticipare il suo marcatore ma la sfera finisce fuori di poco. Fa a sportellate con i difensori laziali, ma sparisce alla distanza. (dal 61′ Simeone 5.5: il figlio del Cholo entra in una partita ormai compromessa, ci mette la solita grinta ma non basta)

Ocampos 6.5
Riapre i conti della partita, grazie al suo gol il Genoa pareggia momentaneamente i conti, con freddezza e cattiveria trafigge con il destro Strakosha. (dall’80’ Pandev s.v.)

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