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E’ arrivata l’ufficialità . La vita da calciatore di Francesco Totti è finita al 93′ di Roma-Genoa 3-2 gara dell’ultima giornata della Serie A 2016-17. Ora inizia quella da dirigente, ecco le parole dell’ex capitano giallorosso ai microfoni di Roma TV: “Il 28 maggio mi ha colpito tantissimo, sarà difficile spiegare alla gente le sensazioni che ho provato. E’ finita la mia prima parte della vita da calciatore, inizia una da più importante da dirigente, sperando di fare quello che ho fatto sul campo verde. E’ stata la mia passione, il calcio è divertimento, trovare amicizia, divertirmi, conoscere persone nuove. E’ una cosa che tocca qualunque cosa importante nel mio corpo. Quella partita col Genoa non l’avrei mai finita, era troppo significativa, racchiudeva 25 anni con la Roma. Il rettangolo di gioco mi ha dato tanto e ho provato a dare tanto a questa gente“.
Poi ha aggiunto: “Si riparte dall’inizio, inizia una nuova avventura. Io ho sempre fatto sul serio. È normale che sono due cose differenti: una era il mio lavoro principale, adesso è una cosa diversa ma, avendo tantissima esperienza calcistica avrò più possibilità di dare una grande mano. Ho preso tempo per riflettere, mi servirà del tempo per capire per entrare passo dopo passo in questa società e capire il ruolo perfetto. Mi metterò a disposizione di tutti, a partire dal settore giovanile fino al presidente”.
“Il futuro lo immagino roseo, ho sempre pensato a dare contributo alla squadra – ha spiegato – Adesso cambio pagina e registro. Ho la fortuna di conoscere l’ambiente Roma, il dubbio è capire che voglio fare da grande. Voglio essere tutto e niente, un personaggio importante per Roma e capire quello che mi piacerebbe fare. Ho parlato con Monchi, è stata una bellissima chiacchierata, avremo modo di conoscerci meglio. Poi ho parlato col presidente Pallotta, soprattutto dei piccoli passaggi non chiari che erano successi anni fa, abbiamo chiarito e siamo contenti del nostro incontro e cercheremo di portare più in alto possibile questa squadra”. Poi la conclusione: “Come dovrete chiamarmi? Sempre Francesco. Il mio biglietto da visita sarà lo stesso: Francesco, AS Roma”.