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Ripresa Serie A, Malagò: “Era dovere del calcio, club non possono più dipendere dai diritti tv”

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto Osservatorio Promozione Sportiva

Intervistato da La Stampa, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha espresso la propria soddisfazione per la ripresa della Serie A: “Devo fare i complimenti a tutto il mondo del calcio e al Governo con il ministro Spadafora in particolare. Non sono stati aggirati gli ostacoli, ma con determinazione si è arrivati ad una soluzione – spiega il numero uno dello sport italiano – Le autorità giustamente non hanno fatto sconti al calcio, che si è dovuto adeguare ai protocolli com’è giusto che sia. Però c’era il dovere di ripartire, usciamo tutti a testa alta.”

Il tutto nonostante delle settimane complicate, come conferma Malagò: “Si è perso tempo all’inizio, cercando percorsi alternativi invece che regole chiare. Bisogna limitare i danni stando dentro ai protocolli, il calcio sembra averlo capito e anche la trasmissione in chiaro di alcune partite può accontentare tutti.”

Un tema importante è anche quello economico, come spiega il presidente del Coni: “Le squadre ormai devono puntare agli stadi di proprietà per evitare di essere dipendenti dai diritti televisivi. Basket? Non potevano fare altrimenti, si è fermata anche l’Eurolega che vive di diritti tv. Questo periodo sarà stato inutile se non avremo imparato la lezione.”

Nei giorni scorsi la notizia del rinvio al 2022 dei Mondiali di sci alpino a Cortina: “Una decisione necessaria, sono saltati i test delle piste con l’annullamento delle finali di Coppa e se il virus tornasse sarebbe tutto di nuovo a rischio. Abbiamo messo in sicurezza un investimento importante.” Malagò infine ha parlato anche delle Olimpiadi di Tokyo 2021: “Il Cio è stato molto chiaro a questo proposito, o inizieranno il 23 luglio 2021 o non si faranno, ma sono convinto che i Giochi si disputeranno.”

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