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All’età di 33 anni Pedro aveva indossato solamente due maglie: Barcellona e Chelsea. A 34 anni il fuoriclasse spagnolo – campione del mondo con la Spagna – si ritrova nel giro di un anno a vestire le casacce di Roma e Lazio, due squadre che non parlavano di mercato da 36 anni, quando nel 1985, Astutillo Malgioglio passò dai giallorossi ai biancocelesti. Prima di lui poche operazioni, ma anche di spessore. Storie di bandiere ed ex capitani traditi. Come per Attilio Ferraris IV, primo capitano della storia della Roma e icona di Rione Borgo e di Campo Testaccio. Tra vizi e una vita fuori dal campo lontana dall’ideale di atleta, divenne un simbolo: campione del mondo del 1934, narrato dalla ‘Canzone di Testaccio‘, e anche leone di Highbury. I rapporti con la dirigenza però si incrinarono. Nel 1934 c’è il passaggio alla Lazio, anche se il cuore rimase giallorosso, tant’è che nel 1938 decise di tornare proprio a Testaccio. Tuttavia, nella sua breve esperienza laziale Ferraris giocò persino un derby tra lo stupore generale: “Venduto, venduto”, cantarono i romanisti che vent’anni dopo si ritrovarono nella situazione inversa.
Nel 1958 il trasferimento epocale di Arne Selmosson dalla Lazio alla Roma gettò nello sconforto i sostenitori laziali. Lo svedese veniva da 31 gol in 101 presenze in biancoceleste e in giallorosso segnò lo stesso numero di gol ma in due partite. Fino al 2018 con la rete di Kolarov, Selmosson è stato il primo e unico giocatore ad aver segnato nel derby con entrambe le maglie. Ci provò senza successo Ciccio Cordova, un altro che ha indossato la fascia della Roma per poi trasferirsi in biancoceleste dopo dissidi con la dirigenza. Poi lo scambio Perrone-De Nadai, con poca fortuna per entrambi. Ora ci prova Pedro, che ritrova Sarri dopo essere finito fuori dai piani di Mourinho. Scelta giusta o no, è già un acquisto storico.
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