Serie A

Serie A, Simeone: “Sentivo di poter fare il salto di qualità, il destino mi ha portato a Napoli”

Giovanni Simeone
Giovanni Simeone - FotoLiveMedia/Danilo Gemito

Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, ha toccato diversi temi in un’intervista a La Nacion: “Sentivo di dover venire qui. Al di là della grandezza di Maradona, di quanto sia competitivo come club: c’era qualcosa dentro di me che mi diceva che il mio posto era qui. Il destino mi ha detto che dovevo venire al Napoli. Non sono mai stato così bene come qui, a Napoli, perché i napoletani sono come un mix tra italiani e argentini, proprio come me”.

Il Cholito ha poi parlato dell’idolo della città, Maradona: “Tommy mi ha promesso che una sera a cena mi racconterà tanti aneddoti di quello che ha vissuto con Diego. Adesso è invecchiato, sono passati anni, ma quando percorri il corridoio degli spogliatoi già sai che ascolterai lui mentre canta ancora in onore di Diego. Succede anche a me, c’è un’atmosfera speciale allo stadio, una cosa difficile da spiegare”. “È stupendo – ha continuato il centravanti del Napoli – tutti ti parlano di Diego qui. Ti dicono che hanno vissuto qualcosa con Diego. E te lo raccontano con passione, come se fosse successo ieri. Non è qui fisicamente, ma Diego c’è. I tifosi lo ricordano sempre, tutti i giorni. La gente qui soffre ancora di quella differenza tra nord e sud e Diego li ha salvati dall’oblio. Diego è gioia per loro, e va oltre il calcio, ha dato loro speranza e senso di attaccamento alla maglia.Questa è una città così appassionata di calcio che avere Diego tra loro è un grande orgoglio. Ha lasciato un segno per sempre. Ad esempi molti mi dicono: “Dato che non saremo in questo Mondiale, tiferemo tutti Argentina”. L’Argentina fa parte di questa città“. Simeone ha parlato del papà dicendo: “Non mi ha raccontato storie o aneddoti in particolare. Mi ha sempre detto che Diego era una persona che gonfiava il petto per tutti, che andava sempre a difesa dei compagni. Quando sono arrivato a Napoli, papà mi ha mandato un messaggio in cui mi diceva che in Argentina tutti i ragazzi del suo tempo erano cresciuti con il Napoli di Maradona, e che tutti sognavano di poter un giorno giocare nello stadio dove ha giocato a Maradona. Mi ha detto di godermi il posto che tanti sognavano da bimbi in Argentina”.

L’attaccante argentino si è soffermato sul grande momento di forma del Napoli: “È molto motivante per me essere in una squadra che punta così in alto. Già il fatto di giocare ogni tre giorni è fantastico, non c’è niente di più bello. Papà mi ha sempre detto che ti dà una scarica di adrenalina diversa, ma finché non lo provi non puoi capirlo. Non c’è niente di più bello che giocare ogni tre-quattro giorni”.  Simeone ha concluso l’intervista parlando dei suoi obiettivi personali, tra cui il primo gol in Champions League realizzato contro il Liverpool: “Penso a migliorarmi continuamente, uscendo dalla zona di comfort. Mi sentivo pronto per giocare in un top team. Era giunto il momento di confrontarsi e vivere con grandi giocatori”.  “Quando ho segnato contro il Liverpool non pensavo a niente, mi lasciavo trasportare dalla magia del presente. Avevo sognato quel momento tante volte, e adesso stava accadendo, così ho lasciato che tutto scorresse”.

 

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