Serie A

Napoli-Roma, Di Francesco: “Grande vittoria, ma questa partita mi fa rabbia”

Eusebio Di Francesco
Eusebio Di Francesco - Foto Antonio Fraioli

“Giornata più importante della stagione? Questa prestazione ci deve dare ancora maggiore consapevolezza nei nostri mezzi, questa squadra ha dei mezzi importanti e mi fa rabbia vedere una partita del genere”. Lo ha dichiarato Eusebio Di Francesco dopo la grande vittoria della Roma sul campo del Napoli con il punteggio di 4-2.Negli ultimi mesi ci siamo smarriti – prosegue il tecnico giallorosso ai microfoni di Sky Sport – oggi ho visto grande disponibilità e abbiamo giocato con grande compattezza. Abbiamo lavorato tantissimo sotto l’aspetto mentale, ma non ci dobbiamo accontentare. Sull’1-4 mi sono arrabbiato perché prendere gol non è mai bello, abbiamo pensato che la partita fosse finita”.

Di Francesco ha caricato la partita durante la settimana, cercando di inculcare una mentalità vincente anche al San Paolo: “Cerco di dare un’impronta, un’identità. Sono stato chiarissimo con loro che no andavanmo a fare una passeggiata, bisognava dimostrarlo con i fatti e non con le chiacchiere – ammette il tecnico della Roma – La mentalità è quello che voglio io, il Napoli ti porta un po’ ad abbassarti e non era facile venire qui e fare una partita del genere. Uscire con qualità l’abbiamo fatto meglio nel primo tempo, nel secondo tempo meno. Ma ci sono stati gli atteggiamenti giusti che alla fine fanno la differenza”.

La preparazione della partita è stata eloquente, il mister giallorosso ha preparato il match per cercare di venire a fare gioco al San Paolo:Noi al posto di preparare la fase difensiva, abbiamo fatto cinquanta minuti di preparare la fase di sviluppo. Molti pensavano che io venivo qui a fare una partita di attesa, ma io seguo le mie idee. Se qualcuno voleva un allenatore che venisse qua a fare palla lunga basta scegliere qualcun’altro”. 

In casa però la Roma continua ad essere ancora poco brillante, Di Francesco spiega perché: “In casa ci capita spesso di muovere palla, la differenza è che ad un certo punto non c’è la verticalità, facciamo un palleggio sterile. Ci stiamo lavorando, ma vanno ancora più convinti ad osare e a trovare la palla più difficile”.

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