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Milan, che rischio. Pareggio col Cagliari già salvo, ora Gasperini per la verità

Stefano Pioli - Foto Antonio Fraioli

L’avventura di Stefano Pioli sulla panchina del Milan conoscerà uno snodo cruciale nello stesso posto che la mise più duramente alla prova: Bergamo, Gewiss Stadium che il 22 dicembre del 2019 fu teatro di un clamoroso 5-0 inflitto dall’Atalanta che rappresentò il punto più basso dell’ultimo Milan ma anche la scossa definitiva per la grande cavalcata targata Ibrahimovic e Pioli. La squadra rossonera fallisce il primo match point per la qualificazione alla prossima Champions League e lo fa con un deludente 0-0 contro un Cagliari salvo da poche ore. Eppure, la carica di tranquillità e sicurezza derivata dal passo falso del Benevento sembra aver avuto un effetto di un sedativo più per il Milan che per la squadra di Semplici: combattiva, concentrata e con lo spirito di chi vuole chiudere il campionato mantenendo la striscia di imbattibilità che dura da sette partite. Ora il match point definitivo sarà contro l’Atalanta, già certa della qualificazione in Champions League. Si rischia la beffa, con la Juventus alle calcagne. E anche il precedente storico: nell’era dei tre punti, la squadra campione d’inverno non è mai scivolata fuori dalle prime quattro posizioni a fine stagione. Stefano Pioli vuole l’impresa per sfatare il tabù Champions che manca da otto anni, troppi per chi il numero otto alla parola Champions l’ha sempre associato alla casella del desiderio dell’ottavo successo nel torneo. Ma un eventuale passo falso contro l’Atalanta potrebbe anche rivoluzionare i piani di una società che fino a marzo sembrava avere le idee chiare sul futuro di Pioli. Presto per pensarci. Ma la preoccupazione è inevitabile anche tenendo conto della situazione rinnovi, Donnarumma in cima. Eppure, i numeri del Milan non sono banali. Non per una squadra che rischia di scivolare per la prima volta dalle prime quattro in campionato. I rossoneri hanno segnato 72 gol in questa Serie A e nell’era dei tre punti a vittoria, solo una volta avevano fatto meglio nelle prime 36 giornate di campionato (80 nel 2005/06). Su 37 giornate, il Milan è stato primo per 21 turni, secondo per 14 turni. A prescindere dall’esito del Gewiss Stadium, Stefano Pioli merita gli applausi per aver risollevato una squadra che due anni fa a Bergamo toccò il fondo. Ora a Bergamo per il definitivo rilancio.

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