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L’Inter fallisce l’aggancio in vetta: Parma riacciuffato sul 2-2, ai nerazzurri manca un rigore

Ivan Perisic
Ivan Perisic - Foto Antonio Fraioli

L’Inter viene frenata dal Parma sul 2-2, mancando l’aggancio al Milan capolista. La banda di Conte risente dell’assenza di Lukaku e viene colpita nelle due uniche occasioni create dai crociati, in fattispecie da Gervinho: prima un tocco al volo su assist delizioso di Hernani, poi un destro preciso su filtrante di Inglese. L’Inter ha iniziato fortissimo nel primo tempo, ma si è sempre rivelata imprecisa fino alla scossa data da Brozovic. Da questo momento è un monologo nerazzurro: prima Sepe compie un miracolo su Ranocchia, poi non viene mischiato un possibile rigore sul contatto Balogh-Perisic. Sarà poi lo stesso croato a regalare un punto ai suoi, mettendo a segno una zuccata sul filo del fuorigioco.

I nerazzurri hanno poi avuto l’occasione con Vidal per dare continuità alla vittoria di Genoa, ma il colpo di testa del cileno è uscito di centimetri. Tutto sommato ne è uscita una partita divertente, che ha premiato l’incisività dei ducali e ha evidenziato i limiti dei milanesi. L’assenza di Lukaku è un alibi ben fondato, ma a dire il vero a inizio match non si è sentita l’assenza del belga: gli uomini di Conte sono corti e cattivi, con un Barella ispiratissimo. Il match però non si sblocca, con la tensione che aumenta, e con essa la prevedibilità e l’inconcludenza della manovra. Nel secondo tempo c’è un quarto d’ora iniziale di blackout, recuperato poi (come accadde con la Fiorentina) coi soliti nervi: troppo poco per una squadra con determinate ambizioni. 

Dal punto di vista dei singoli Kolarov viene nuovamente riproposto senza alcun motivo: il serbo ha il solo merito di non steccare la punizione da cui scaturisce il pareggio di Perisic. Eriksen ha continuato sulla falsariga delle ultime prestazioni: per l’ennesima volta il danese è stato indisponente e affatto un fattore in attacco. Da salvare il sopracitato Barella, mentre gli altri hanno navigato tra la sufficienza e la leggera insufficienza. Dall’altra parte il Parma ha il merito di fare due gol a San Siro, ma il demerito di avere una panchina non all’altezza: Sohm e Cyprien non si sono dimostrati al pari di Kurtic e Gervinho, con l’Inter che ha fatto letteralmente ciò che ha voluto nella mezz’ora finale. Per quanto riguarda il capitolo Conte, non si capiscono a livello tattico le distanze abissali tra i reparti e la condizione non eccellente: condizione che l’anno scorso è stata uno dei punti di forza dei nerazzurri, che per fortuna sono ancora in tempo a raddrizzare una stagione iniziata senza i fuochi d’artificio.

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