Serie A

Lazio, un mercato con la prima ridotta

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi - Foto Antonio Fraioli

La stagione biancoceleste sta vivendo un momento di alti e bassi. In campionato la banda di Simone Inzaghi ha lasciato parecchi punti per strada adesso, dopo la sosta delle nazionali, sarà chiamata ad un mini tour de force fatto di scontri diretti per la zona europea. La dirigenza, anche per bocca del patron Claudio Lotito, è convinta di aver dato al tecnico una rosa importante, capace di lottare su tutti i fronti: “La Lazio è una Ferrari”. I numeri però recitano altro. La campagna acquisti ha portato diversi giocatori nella Capitale che non hanno dimostrato tutto il loro talento, sbagliando qualche partita di troppo, come nel caso di Manuel Lazzari. Il fiore all’occhiello della campagna biancoceleste è costato alle casse della società quasi 20 milioni di euro, 12 milioni più il cartellino del giovane centrocampista Alessandro Murgia. L’ex Spal, non sembra essere entrato nel dettame tattico laziale, faticando e non poco in questa prima fase di stagione, tanto da farsi scavalcare nelle gerarchie da Adam Marusic. Le prossime partite che verranno saranno importanti per il classe ’93, dove dovrà tornare l’esterno destro di centrocampo ammirato nelle passate stagioni a Ferrara.

Se l’ambientamento e le prestazioni di Lazzari sono sotto la lente di ingrandimento, quelle di Jony e Vavro stanno scatenando nella piazza qualche malumore di troppo. Lo spagnolo, arrivato in estate a parametro zero dal Malaga – nonostante sul suo trasferimento manca ancora la decisione finale della Fifa, causa ricorso del presidente Al Ahmed Al Thani – ha avuto poche chance di dimostrare il suo valore e, in alcune partite come quella contro l’Inter a Milano, ha sbagliato qualcosa di troppo. Calarsi in una realtà come quella della Serie A non è semplice, considerando il fatto di dover interpretare non solo un ruolo mai fatto in carriera – fluidificante sinistro di centrocampo – ma anche quello di avere davanti a se un intoccabile come Senad Lulic. Il classe ’91 dovrà ritagliarsi uno spazio importante soprattutto in Europa League, dove gioco forza ci sarà più tournover. Lo slovacco come i suoi “compagni” ha avuto poche opportunità di mettersi in mostra: un giocatore molto giovane – classe ’96 – con doti fisiche importanti. Anche lui, in questi mesi, è stato chiamato, più in allenamento che in campo, a dover studiare una nuova impostazione difensiva e di marcatura. Un giocatore sul quale si sta concentrando molto il lavoro dello staff tecnico, più simile ad un vice Acerbi che ad un Luiz Felipe. Anche dalle sue future prestazioni ci si aspetta un qualcosa di più.

Il capitolo finale è dedicato a Boby Adekanye e Raul Moro. Entrambi sono un investimento per il futuro: Il primo preso dall’accademy del Liverpool con il suo grande ammiratore e mentore Jurgen Klopp che non ha digerito il suo passaggio nella Capitale, il secondo classe 2002 acquistato per circa 8 milioni di euro dal Barcellona nell’ultima gara amichevole con la prima squadra ha fatto faville. Saranno importanti per la Lazio che verrà, ma per quella attuale sarebbe servito un qualcosa in più di fronte alle oltre 50 gare stagionali che dovrà fare la squadra, per questo Caicedo, Correa e Immobile dovranno reggere il peso di un reparto da soli. Le pagelle dei promossi e bocciati verranno rinviate al termine della stagione, dove tutti i giocatori arrivati da pochi mesi a Roma avranno avuto il tempo di giocarsi le proprie carte. Al momento il risultato della sessione di mercato estiva consegna a mister Simone Inzaghi una macchina con la ridotta inserita.

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