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Juventus, dal tridente degli intoccabili al “caso” Can: i bianconeri ripartono da qui

Emre Can
Emre Can - Foto Antonio Fraioli

Dopo la sosta dovuta alle partite delle Nazionali, riparte la Serie A: ad aprire la terza giornata sarà Fiorentina-Juventus, anticipo fissato alle 15 di sabato 14 settembre. I bianconeri ritrovano Maurizio Sarri sulla propria panchina, dopo aver saltato le prime due uscite stagionali per problemi di salute. L’esordio in gare ufficiali del tecnico toscano sulla panchina della Juventus, quindi, ironia della sorte, lo riporta al Franchi, teatro della celebre sconfitta del Napoli per 3-0 contro i viola, datata 29 aprile 2018, quando una tripletta di Simeone smorzò i sogni dei partenopei, allora allenati proprio da Sarri, di poter tornare a vincere lo Scudetto.

Storia vecchia. Ora Sarri si ritrova un gruppo che arriva da una vittoria fondamentale contro il Napoli, in un 4-3 che ha sì evidenziato una difesa per il momento non ancora solida, complice anche il grave infortunio che terrà fuori Chiellini per buona parte della stagione, ma allo stesso tempo ha messo in mostra una potenza offensiva invidiabile: con un Cristiano Ronaldo fresco di record, essendo diventato il giocatore con più gol segnati nella fase di qualificazione agli Europei, dopo i quattro gol rifilati alla Lituania, e un Higuain che sembra aver cancellato le difficoltà della scorsa stagione, qualche pecca nel reparto arretrato, per il momento, si può perdonare; a completare il trio offensivo, poi, dovrebbe essere riproposto Douglas Costa, per trovare quella continuità che è venuta meno nei suoi primi anni di Juventus.

Certo, non è tutto rose e fiori nemmeno in casa Juventus: è atteso, infatti, il confronto tra Sarri ed Emre Can, al rientro del tedesco dagli impegni con la sua Nazionale, dove ha trovato spazio nei minuti finali della partita vinta per 0-2 contro l’Irlanda del Nord. Il giocatore, la scorsa settimana, aveva infatti espresso tutta la sua scontentezza per la sua esclusione dalla lista Champions. E questo, per Sarri, può essere considerato il rovescio della medaglia nell’allenare un gruppo composto interamente da giocatori di livello altissimo: la gestione del gruppo lungo tutto l’arco della stagione, infatti, sarà il vero banco di prova per l’allenatore toscano

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