Serie A

Juventus-Sassuolo 3-1, De Zerbi: “Pensavo di vincerla, non ci deve più bastare la prestazione”

Manuel Locatelli, Sassuolo - Foto Antonio Fraioli
Manuel Locatelli, Sassuolo - Foto Antonio Fraioli

Non ci deve più bastare la prestazione. A un certo punto del secondo tempo volevo vincere, senza presunzione perché vedevo che c’erano i presupposti. C’è stata una fase in cui potevamo essere più cattivi per trovare la porta, se tieni la partita così la Juve può colpirti da un momento all’altro”. Questo il commento di Roberto De Zerbi dopo la sconfitta del Sassuolo contro la Juventus all’Allianz Stadium. I neroverdi hanno tenuto sino agli ultimi dieci minuti nonostante l’inferiorità, prima di subire il gol di Ramsey su un errore di Chiriches. “Quest’anno marchiamo a zona, se avesse preso la posizione sul palo l’avrebbe presa sicuramente. Gli sono mancate le forze dopo l’allungo in avanti perché ha avuto un professore come Sarri come scuola su queste cose a Napoli – spiega il tecnico del Sassuolo a Sky Sport – Oddei? È un ragazzo giovanissimo che ha pagato esordio in questo stadio ma è di gamba e qualità, può fare una grande carriera”. Sul futuro De Zerbi ha le idee chiare: “Abbiamo giocatori importanti nell’organico: se non raggiungi un risultato strepitoso, che per noi è l’Europa, ambiranno a giocare le coppe e parlo di Boga, Locatelli, Berardi – rimarca – Il mio pensiero è quello di non aver paura di cambiare e ripartire con un nuovo ciclo, magari abbassando le ambizioni per un anno. Se sarò io a iniziarlo? A me piacerebbe divertirmi come sto facendo, non so dove e come ma non ho l’ansia di andar via a tutti i costi”. Infine un commento su una Serie che quest’anno si prospetta più aperta che mai. “Si può perdere con la prima e con l’ultima senza che il campo dica altro di diverso. Davanti quella che è più convincente ad oggi è il Milan, non so sulla carta ma soprattutto sulla testa – prosegue – La Juve mi piace, non è facile partire senza ritiro e il tempo di dare identità più forte di quella che ha. Siamo ancora agli inizi, alcuni valori non sono venuti fuori nella totalità”, conclude De Zerbi.

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