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Ormai sta divenendo ufficiale proprio in questo pomeriggio: Leonardo Bonucci è un nuovo giocatore del Milan. Il club rossonero lo ha strappato ai bianconeri per 40 milioni di euro (cifra non certo folle se si pensa alla valutazione degli ultimi anni del calciomercato).
Questa operazione di mercato però non può essere considerata un unicum. Le due società, specialmente negli ultimi venti anni si sono incontrate diverse volte per definire scambi che sono stati sempre accompagnati da strascichi inevitabili, soprattutto dalle tifoserie, non così rivali, ma neppure troppo “amiche”.
Basti pensare all’episodio relativo a Roberto Baggio, che il 6 luglio del 1995 è diventato ufficialmente un giocatore del club dell’allora Presidente Berlusconi. Il “Divin codino” veniva non certo da una stagione memorabile, ma era pur sempre il detentore del Pallone d’Oro dell’edizione 1993. I tifosi di Madama però si consolarono presto in quella stagione grazie alle prodezze di un nuovo, fenomenale calciatore, Alessandro Del Piero.
Altra cessione illustre, che ha fatto lo stesso percorso fu quella di Filippo Inzaghi, passato alla squadra milanese per la modica cifra di 48 miliardi di lire (non certo pochi all’epoca). La Juventus, sotto la dirigenza di Moggi portò a Torino quello che poi è diventato il calciatore straniero più prolifico della storia juventina, vale a dire David Trezeguet. Chi fece l’affare? Difficile dirlo: al Milan “Pippo” portò ben due Champions League, mentre l’attaccante francese è divenuto una vera e propria bandiera bianconera, soprattutto dopo gli accadimenti di Calciopoli, scendendo in B con Del Piero, Nedved, Camoranesi e Buffon.
A fare invece il passaggio inverso sono stati Edgar Davids, nel 1997 e poi successivamente Andrea Pirlo, due che hanno fatto le fortune della Juventus. Il primo, una volta sbarcato a Torino è sembrato essere tornato quello dei tempi dell’Ajax e delle finali di Champions, soprannominato dai supporters bianconeri, “Pitbull”. Giocatore tanto amato quanto odiato di lì a poco per il suo successivo trasferimento all’Inter.
Il secondo invece è giunto nel capoluogo piemontese alla veneranda età di 32 anni e a dire il vero non fu accolto molto bene da tutta la piazza, in quanto le sue ultime due annate in rossonero non sono state certo ricordate col fervore che lo avevano accompagnato nelle stagioni precedenti. Passato alla Juventus a parametro zero è stato l’autentico colpo dell’estate 2012 e che in qualche modo ha permesso di porre le basi per la vittoria dei leggendari sei scudetti consecutivi. Solo il tempo, ma soprattutto il campo, ci dirà chi ha fatto il vero affare oggi nell’operazione che sta portando il centrale della Nazionale a Milano, ma di certo non si può negare il valuto assoluto di un calciatore che nei suoi 7 anni di Juve ha messo in bacheca la bellezza di 12 trofei nazionali.