Serie A

Juventus-Inter: Mandzukic è l’anti big, Spalletti con rimpianti

Mario Mandzukic
Mario Mandzukic - Foto Antonio Fraioli

Una stagione fa, alla quindicesima giornata, la Serie A era guidata dall’alto da una Inter capolista a trentanove punti. Quest’anno la Juventus di Massimiliano Allegri, ai fini di una eventuale vittoria finale, non avrebbe bisogno di una nuova maxi rimonta. Al termine dell’anticipo di venerdì all’Allianz Stadium Cristiano Ronaldo e compagni liquidano la pratica Inter per 1-0 nel segno della continuità e della coerenza con il recente trend che ha animato le due squadre. Decisiva la rete di Mario Mandzukic, mai così decisivo negli scontri diretti come in questa stagione: sono cinque i gol in quattro big match contro Lazio, Napoli, Milan e Inter. E non è ancora finito il girone di andata. Proprio nel derby d’Italia, la Juventus sigla la miglior partenza dopo 15 giornate nei cinque maggiori campionati europei nell’era dei tre punti a vittoria con una compattezza e una organizzazione difensiva che contraddistingue le due squadre all’Allianz Stadium: sono solo quattro infatti i gol subiti nelle ultime quattro sfide tra le due formazioni a Torino. Quarantatré punti, un bottino incredibile e scalfito solo dalla distrazione Champions, unica pecca per i bianconeri costretti all’unico pari in campionato contro il Genoa del già esonerato Juric. Conferme e convinzioni consolidate per i bianconeri mentre se l’Inter può consolarsi con una prestazione super di Skriniar, deve invece abbandonarsi ai rimpianti per le troppe occasioni sprecate sul fronte offensivo. Può la retorica dell’uscita dal campo a testa alta rientrare nella dimensione dell’Inter? Assolutamente no. Ma il campo ha mostrato una qualità collettiva dei nerazzurri non troppo inferiore con quella della Juve capace di primeggiare nei confronti singoli. Ma se la preparazione del match ha convinto in avvio di gara, la gestione del match da parte dell’allenatore nerazzurro ha lasciato perplessi i tifosi: il cambio Politano-Borja Valero ha di fatto concesso una autostrada di terreno a Cancelo, ormai libero dal vincolo rappresentato dal pericolo dell’ex Sassuolo sulla sua fascia. Insomma, il gap è importante e non sarà colmato in questa stagione ma, aldilà dei rimpianti, gli errori e di una sola vittoria in sei partite, Spalletti può sorridere: l’Inter ha tutte le carte in regola per candidarsi come seconda forza del campionato.

Frosinone, Cagliari e Sampdoria. Sono le avversarie di Napoli, Roma e Lazio pronte a dar vita ad un sabato di anticipi da non perdere. E se, complice la totale assenza di passi falsi bianconeri, la lotta Scudetto sembra più in salita che mai, per il Napoli l’obiettivo della quindicesima giornata è aumentare il distacco dall’Inter. Guai a sottovalutare i ciociari e il pareggio contro il Chievo, in tal senso, potrà dare un grande contributo a livello mentale. Per Ancelotti è arrivato il momento di affidarsi alle seconde linee, a loro il compito di non tradire le aspettative. E’ la squadra di Eusebio Di Francesco l’unica ad affrontare questo turno di campionato in trasferta e alla Sardegna Arena aleggerà il solito numero di assenze: Lorenzo Pellegrini, Dzeko, Coric, De Rossi sono gli indisponibili mentre Manolas, come un anno fa, non è al meglio della condizione e potrebbe dare forfait. Il tecnico giallorosso si affida all’entusiasmo di Nicolò Zaniolo, uscito tra gli applausi dopo Roma-Inter, e ai timidi passi in avanti di Patrik Schick, anche lui più che convincente contro i nerazzurri nel precedente turno di campionato. Sarà una Sampdoria rigenerata e speranzosa di lasciarsi alle spalle definitivamente la crisi quella che farà visita alla Lazio di Simone Inzaghi: dopo le quattro reti al Bologna e la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia, Quagliarella (attenzione al suo momento di forma) e compagni vogliono infastidire una Lazio reduce da una settimana di malintesi, chiarimenti e cene di gruppo.

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