Serie A

Juventus, Douglas Costa: “I primi mesi a Torino sono stati molto difficili”

Douglas Costa, Cristiano Ronaldo e Blaise Matuidi
Douglas Costa, Cristiano Ronaldo e Blaise Matuidi - Foto Antonio Fraioli

Nel 2017 ho raggiunto il picco più alto della mia carriera al Bayern Monaco. Potevo fare tutto quello che volevo in campo. Non esitavo mai prima di fare qualunque movimento. Tutto era semplice”. Queste le parole di Douglas Costa in una lunga intervista a “The Player’s Tribune”. L’esterno bianconero ha parlato della sua esperienza alla Juventus, attualmente ancora in corso, ma anche di quelle passate. Poi sono arrivato a Torino, i primi sei mesi sono stati molto difficili perché dovevo adattarmi a un calcio diverso, incentrato molto sulle marcature e sul contropiede – racconta il brasiliano -. Nel 2018 ho avuto molti infortuni, nessuno ne capiva il motivo. Poi abbiamo capito che si trattava di un vecchio infortunio mai totalmente guarito, che comprometteva parecchio le mie prestazioni in campo. Volevo tornare in campo, ma subito dopo mi infortunavo di nuovo”.

SUGLI INFORTUNINel 2015 mi sono allenato intensamente con un personal trainer e ho scoperto che questa può essere una delle ragioni per cui mi infortuno spesso. Se tornassi indietro non so se lo farei: è vero, mi ha aiutato tanto all’epoca, ma ho delle conseguenze ancora oggi. Ho anche incontrato diversi nutrizionisti che mi hanno dato alcune risposte. Ho imparato molto su quanto incide la qualità del riposo. Ho investito molto nelle tecniche di recupero. Tutti ovviamente vogliamo risultati immediati, ma non funziona così. Serve tempo. Dal punto di vista economico per me e la mia famiglia tutto è cambiato velocemente, ma in campo non funziona così, bisogna andare un passo alla volta. Siamo esseri umani, non ci sono segreti e non posso comprare la forma fisica perfetta”.

CRISTIANO E DYBALA MODELLI DI VITACristiano Ronaldo e Dybala sono dei modelli di vita per me, hanno avuto successo per molto tempo e con grandi risultati. Io sto provando a fare lo stesso. Loro due mi hanno detto di saltare una sessione di allenamento se sono troppo stanco, meglio questo che saltare una partita. Ci sono alcune cose che funzionano con loro e che potrebbero funzionare anche con me. Quando la mia carriera finirà voglio poter dire di aver dato tutto quello che potevo, il massimo. Non voglio accontentarmi di niente di meno. Darò tutto me stesso. Se questo è il mio destino, allora lo accetto”.

QUI PER VINCERE LA CHAMPIONS – “La Juventus non la vince da 25 anni. Io sogno di vincerla, è per questo che ho scelto questo club. Quando ho lasciato il Bayern avevo altre offerte sul tavolo, ma ho scelto la Juve perché qui ho la possibilità di fare la storia. Ho imparato che devi essere concentrato tutti i giorni. Non c’è spazio per compiacersi nel calcio”.

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