Serie A

Inter, Onana: “Non sono sorpreso di essere titolare. Io e Handanovic molto diversi”

Andre Onana
Andre Onana, Inter - Foto LiveMedia/Francesco Scaccianoce

“Un paio di anni fa, quando ero all’Ajax, Piero Ausilio si avvicina per la prima volta al mio agente raccontandogli le cose come stanno, senza giri di parole, come piace a me. E dal primo minuto, ancora prima di entrare nel cuore della trattativa, mi sono sentito il nerazzurro addosso”. André Onana ha raccontato il suo arrivo all’Inter in un’intervista a Sportweek. “Ho iniziato a vedermi come portiere dell’Inter ogni giorno di più – aggiunge il nerazzurro -. E adesso eccomi qua in una città magnifica, con una tifoseria incredibile che inizia a volermi bene”.

“Cosa significava l’Inter per me? Troppo facile dire Samuel Eto’o, visto il legame che abbiamo. Ma non serve indossare questa maglia per conoscere l’Inter, visti i tanti campioni passati da qua. E i tanti grandi portieri interisti, da Toldo che era l’incubo di Franck De Boer, a Julio Cesar, uno dei miei preferiti. Pensate che è stato quasi il primo a sapere del mio trasferimento” racconta Onana.

Il 26enne ha ormai preso il posto di Handanovic tra i pali: “So chi sono e quanto valgo, mi accorgo di quanto cresco allenamento dopo allenamento. Sapevo che facendo le cose per bene sarebbe arrivato presto il mio momento. Prima di arrivare, ero consapevole che mi sarei giocato il posto con un portiere straordinario, che ha fatto la storia di questo club, ma che è molto, molto diverso da me”.

Sul rapporto con Handanovic: “Parliamo molto più adesso di prima: Samir si sta comportando da vero capitano. È un leader riconosciuto e si vede in tante piccole cose: non deve pensare solo a me, ma a tanti aspetti quotidiani della squadra. Apprezzo il fatto che mi dia consigli, che si congratuli per una bella parata e mi corregga per un errore. E, poi, ricordiamoci di una cosa: l’Inter, intesa come istituzione, è qualcosa di molto più grande di me, di lui e di qualunque altro. Noi tutti abbiamo il dovere di difendere e onorare questa maglia, ma siamo solo di passaggio, mentre il club e il popolo interista resterà. Questo soltanto conta”.

Sul campionato: “Dobbiamo stare tranquilli, ma nello stesso tempo ammettere che non siamo partiti bene. Le cose, però, cambiano in fretta, nella vita e nel calcio, e abbiamo la fortuna che questa volta i campionati sono due e non possiamo sapere se alla ripresa il Napoli sarà ancora come adesso. Ma, intanto, nell’ultimo periodo abbiamo definitivamente rialzato la testa e mostrato a tutti che siamo forti per davvero. Arriviamo così a febbraio e poi chissà”.

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