Serie A

Fiorentina, Commisso: “Vlahovic? Non mi faccio ricattare da nessuno”

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic - Foto Antonio Fraioli

Il padrone di Vlahovic si chiama Fiorentina. Chi lo vuole, deve parlare con noi, non con gli agenti. Non mi faccio ricattare da nessuno. Sono stato criticato per essere stato trasparente con i miei tifosi, quando ho detto quale era la situazione con Vlahovic; da allora, in 7 partite, ha fatto 8 gol, di cui solo uno su rigore. L’ho motivato e lui è un professionista che vuole dimostrare di essere forte. Plusvalenze? Sono solo profitti su carta, che servono a essere in ordine col fair-play finanziario. Come si possono fare centinaia di milioni di plusvalenze e poi avere debiti? Un anno fa il mio errore è stato mandare via Iachini dopo 7 partite, poi con Prandelli le cose non sono andate bene e alla fine ho richiamato Iachini. Da lì ho imparato che forse non devo ascoltare le pressioni della piazza. In generale, in un anno 700 milioni sono andati ai procuratori, non possiamo continuare di questo passo, siamo sotto scacco. Questi sono i pensieri di Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, concessosi ai microfoni di ‘Tutti Convocati’, trasmissione di Radio 24. Il patron del club toscano ha menzionato il caso Dusan Vlahovic, per poi virare sulla questione irrisolta delle plusvalenze e concludere con un resoconto della sua esperienza alla guida di un club di Serie A. Commisso, come da caratteristiche, senza i proverbiali peli sulla lingua ed estroverso quando si tratta di dichiarazioni pubbliche.

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