Serie A

Fiorentina, Commisso non ci sta: “Rischiamo di perdere Vlahovic a zero, servono regole chiare”

Dusan Vlahovic - Foto Antonio Fraioli

 “La cosa non sostenibile è che i costi dei trasferimenti e le commissioni ai procuratori ti fanno rischiare di perdere un calciatore a zero. Come è successo al Milan con Donnarumma o come sta accadendo con altri giocatori al Psg. E potrebbe succedere anche alla Fiorentina con Vlahovic”. Lo ha dichiarato il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ospite al ‘Bussines of sport US Summit’ promosso e organizzato dal Financial Times. “Noi gli abbiamo dato la possibilità di mettersi in mostra in campo, di giocare titolare. Ha segnato 20 gol e ora abbiamo dei problemi per quanto riguarda il rinnovo del contratto”, ha spiegato. “Devono esserci delle regole chiare. Non possono esserci contratti di cinque anni, che alla fine non sono realmente di cinque anni perché al terzo anno viene già rinegoziato. Non possono esserci calciatori che rinegoziano perché vogliono più soldi”, ha proseguito il patron viola.

“Sono qui da tre anni e non ho mai visto un giocatore venire da me e chiedermi meno soldi perché non ha disputato una stagione all’altezza. Non mi è mai successo. Chiedono sempre più soldi. E rispettiamo il lavoro degli intermediari. Gli intermediari – ha aggiunto – vogliono guadagnarci sia dall’acquisto che dalla cessione di un calciatore. Le commissioni sono altissime, parliamo di moltissimi soldi”.

“La Fifa, la Uefa, la Serie A, la Premier League devono fare qualcosa”, ha commentato Commisso. “Penso che in Premier League le cose funzionino un po’ meglio, a dire la verità. Lì c’è una regola dei 5 anni + 1. Significa che puoi estendere il contratto di un anno oltre ai cinque già previsti. In Italia non si può fare. Perché? Perché lo dice una legge del 1981. Come può essere ancora valida nel 2021? Sono passati 40 anni. Ci sono degli aspetti che devono essere regolamentati e ci devono essere leggi valide per tutti i paesi in cui si gioca a calcio. Abbiamo parlato con Ceferin e – ha continuato – mi ha promesso che la questione dei procuratori sarà trattata il prima possibile. Ho parlato anche con Gravina e anche lui mi ha detto che questa questione deve essere risolta. Perché non si può investire su un giocatore se i nostri interessi non convergono. Significa che se fa bene gioca, se fa male va in panchina. Se fa bene e vuole più soldi, la Fiorentina deve poter trarne dei benefici”. “Non è possibile che se un giocatore fa bene, il giorno dopo vuole andarsene”, ha concluso.

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