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Si sono sfiorati nel 2002 quando Cristiano Ronaldo era un diciassettenne di proprietà dello Sporting Lisbona e la Juventus un club a caccia anche di talenti per ringiovanire la rosa e aprire un ciclo che si sarebbe chiuso solo con calciopoli. Oggi il fuoriclasse portoghese e il club di proprietà della famiglia Agnelli si uniscono in matrimonio come nessuno nella scorsa stagione avrebbe pronosticato. Da quell’anno la carriera di Cristiano Ronaldo ha preso il volo e i numeri parlano per lui: cinque volte Pallone d’Oro, 573 gol in 761 partite ufficiali di club e 85 con la maglia della Nazionale portoghese. Numeri impressionanti che riassumono solo in parte il reale valore di un fuoriclasse che, dopo aver incantato in Inghilterra e Spagna, decide di mettersi in gioco anche in Italia, un paese che gli ha spesso portato fortuna e alcuni dei gol segnati nel nostro paese lo testimoniano.
PRECEDENTI – Maradona a Napoli, Falcao alla Roma, Van Basten al Milan e Ronaldo all’Inter. Ogni big ha almeno un suo iconico colpo estivo, tale da far impennare le vendite delle magliette nel settore del merchandising. Persino l’Udinese, che squadra d’alta classifica lo è stata raramente nella sua storia, riuscì a strappare alle altre italiane Zico, concedendo l’unica avventura europea al fuoriclasse brasiliano. E la Juventus? Nessun acquisto della storia bianconera si avvicina allo spessore di questo colpo di mercato. Neppure Platini, la cui operazione di mercato dal Saint Etienne fu sintetizzata in modo sublime da Agnelli: “Lo abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras“. Cristiano Ronaldo è il colpo perfetto, un esempio di prepotenza organizzativa per ribadire la perfezione di un progetto a cui manca una sola cosa: la Champions League. Cristiano Ronaldo ne ha vinte cinque, è l’uomo giusto per il grande sogno.
Cristiano Ronaldo fa bene al calcio italiano? A parte un sincero dispiacere di Massimo Moratti (“Mi darebbe fastidio ma è un colpo intelligente“), tutto il calcio italiano ha dato almeno di facciata il benvenuto al fuoriclasse portoghese. “Per il Napoli è una motivazione in più“, il commento di Carlo Ancelotti. Gli fanno eco Monchi e Di Francesco: “Un bene per la Serie A“, salvo poi farsi rubare la scena dall’account twitter ufficiale della Roma che fa il pieno di like e retweet: “Messi è il più grande di sempre“. C’è spazio anche per l’ironia delle avversarie all’indomani dell’ufficialità di un’operazione senza precedenti.
GOAT – Risulta difficile leggere la scelta di Ronaldo di lasciare il Real Madrid senza l’ottica dell’eterno confronto con Lionel Messi. Al numero 10 del Barcellona è stata rimproverata la sua permanenza nel Barcellona senza essersi mai messo in gioco in altri paesi. Cristiano Ronaldo, a 33 anni, decide invece di aprire le porte al suo quarto campionato. Dopo Portogallo, Inghilterra, Spagna è il turno della Serie A. E chissà che questo trasferimento non invogli Messi al grande salto nelle prossime stagioni. Il confronto per il più grande di tutti i tempi continua, anche a distanza. E a trarne beneficio è la Serie A che sogna il ritorno del Pallone d’Oro: per Ronaldo sarebbe il sesto, il nostro campionato tornerebbe ad averne uno dopo Kaka, tra l’altro l’ultimo ad averlo conquistato prima della diarchia CR7-Leo.
QUALE RUOLO? – La risposta di Allegri è stata secca: “Nello stesso modo di sempre: per fare gol”. La domanda era ovviamente: “Come giocherà Cristiano Ronaldo nel sistema di gioco della Juventus?”. Verrebbe in realtà quasi da dire: CR7 più altri dieci. Inevitabile: il portoghese, turn over permettendo, sarà il primo uomo in formazione. A proposito di turn over: aldilà della straordinaria forma fisica, l’età impone una gestione intelligente del campione. Negli ultimi due anni l’impiego di Ronaldo in Liga è andata via via diminuendo con la precedenza concessa alle gare di Champions League. Sarà così anche in maglia bianconera? Starà a Massimiliano Allegri decidere, in primis sul ruolo riservato al portoghese. Nell’ottica di una cessione di Higuain, lo scenario più probabile vede Cristiano nel ruolo di centravanti in un 4-3-3 con Douglas Costa e Dybala ai lati o un 4-2-3-1 con Dybala sulla trequarti, Douglas Costa e Cuadrado ai lati. Devastante. Ma se Higuain dovesse invece restare alla Juventus? La suggestione è sempre un 4-3-3 con CR7 esterno destro ma difficilmente il giocatore accetterebbe un ruolo che non sia centrale (in tutti i sensi) nel progetto. Tutti gli indizi portano al ruolo da centravanti: CR7 si prepara, ma in questo caso forse è più consono parlare di CR9.