Serie A

Cuore Genoa a Napoli, 1-1 d’oro per il Grifone al San Paolo

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti - Foto Antonio Fraioli

Altro stop per il Napoli, che aumenta a venti punti il proprio gap rispetto alla capolista Juventus. Gli azzurri non sono riusciti ad andare oltre l’1-1 contro un Genoa davvero tenace: nonostante un’espulsione rimediata da Sturaro dopo meno di mezz’ora di gioco, in uno degli stadi più difficili d’Italia, i rossoblù sono riusciti a rimontare l’iniziale svantaggio firmato Mertens e rimediato un punto con il gol di Lazović, difeso strenuamente nel secondo tempo.

Per i ragazzi di Ancelotti la serata non è andata bene fin dall’inizio. Sulla scia della gara infrasettimanale di Empoli, il Napoli non ha offerto una prova eccellente sul piano della concentrazione, commettendo diversi errori in fasi d’impostazione e soffrendo in generale l’intensità con cui il Genoa si è proposto in avanti, creando diversi grattacapi ad una retroguardia fin troppo morbida. Nel primo tempo, indipendentemente dall’episodio del rosso, gli azzurri sono riusciti a costruire poche palle gol rilevanti, peraltro più in situazioni di contropiede che non su azione palleggiata. In tal senso un po’ tutti hanno giocato una partita normale, salvo Mertens, la cui brillantezza è pienamente ritrovata: la rete dell’1-0 del belga è stata una delle molte belle giocate di una serata da incorniciare. Riguardo gli altri si possono fare dei distinguo attraverso le prestazioni nella fase di non possesso.

Per una volta ad esempio Koulibaly non è stato impeccabile, fra qualche incertezza tecnica ed i soliti problemi creati da un avversario come Kouamé, testimoniati dall’azione del gol di Lazović; a proposito, lì bisogna fare i complimenti ai rossoblù ma non si può non sottolineare la mancata lettura di Ghoulam, nettamente in ritardo sull’assist di Pandev. In generale, nemmeno Maksimović ha fatto bene, ed anzi in vista della sfida dell’Emirates di giovedì le incertezze del serbo – unite all’assenza di Albiol – preoccupano parecchio. Allan è invece cresciuto col passare dei minuti. Nota di merito infine per Karnezis, bene in un paio di occasioni.

Nella ripresa le cose sono andate meglio per quanto riguarda la fase offensiva dei partenopei, grazie anche all’inevitabile stanchezza di un Grifone costretto a giocare per più di un’ora in dieci. È mancata però incisività contro un avversario che ha difeso praticamente nella propria trequarti, un problema ormai atavico di questa squadra. Milik ha avuto qualche opportunità per essere decisivo ma sul piano della realizzazione non è stata la giornata migliore del polacco. A proposito di gente che ci ha abituato meglio, anche Fabiàn Ruiz col suo mancino al veleno avrebbe potuto essere un po’ più intraprendente, specie nel momento in cui l’avversario sembrava più alle corde. Nemmeno l’ingresso dalla panchina di Insigne ha scosso questa situazione.

Cesare Prandelli, dall’altro lato, raccoglie indicazioni molto positive sul piano della prestazione. Per 27 minuti, il suo Genoa ha tenuto molto bene il campo, mostrando di poter reggere l’intensità delle offensive dei padroni di casa senza fare regali, ed anzi portando avanti anche un pressing piuttosto problematico per il Napoli, grazie ad un duo Kouamé-Pandev molto disponibile nel lavoro senza palla. All’improvviso poi Stefano Sturaro ha rovinato i piani: una scivolata inutile dell’ex juventino sulla trequarti avversaria gli è valsa un rosso diretto. Una follia incommentabile a cui è seguito, dopo pochi minuti, il gol eccezionale di Mertens. Ma nel momento in cui il mondo poteva crollargli addosso, i liguri sono stati abili a tenere alta l’asticella ed hanno continuato a creare occasioni, colpendo un palo e raccogliendo un meritato pareggio al termine della prima frazione.

Si sono distinti quindi diversi singoli. Su tutti Pandev, bravo nel far respirare ogni tanto la squadra dall’apnea del possesso avversario (ed applaudito da tutto lo stadio al momento della sostituzione); dopo la sua uscita, Kouamé ha fatto la punta e ha “ripulito” un quantitativo gigantesco di palloni. Si è disimpegnato bene anche Miguel Veloso a centrocampo, così come il trio difensivo composto da BiraschiGünter Criscito, molto preparato. Dove non sono arrivati loro, ci ha messo le mani Ionut Radu, sicuro sulle prese e fenomenale in almeno tre interventi. Infine, Lazović ha fatto gol ed offerto una prova di sostanza, al pari di tanti suoi compagni. Per i genovesi, che sembrano ormai vicinissimo alla salvezza, arriva quindi un punto importante.

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