Serie A

Caso tamponi Lazio, motivazioni sentenza: “Paradossale il caso Immobile”

Ciro Immobile e Claudio Lotito, Lazio - Foto Antonio Fraioli

Sono state rese note le motivazioni della sentenza sul caso dei tamponi che ha condannato la Lazio a 150mila euro di multa con un anno di inibizione ai due medici Fabio Rodia e Ivo Pulcini e sette mesi al presidente Claudio Lotito in primo grado. La procura Figc aveva chiesto pene più dure, ma secondo i giudici la responsabilità è principalmente dei medici e non del club, che comunque ha violato i protocolli e per questo viene condannata.

In particolare, il dispositivo affronta il caso di Immobile, che pur essendo positivo ha disputato una partita a fine ottobre: “Paradossale il caso del calciatore Ciro Immobile che dopo essere risultato positivo al controllo del 26 ottobre, proprio in virtù delle gravissime violazioni perpetrate ha potuto disputare la gara, entrando in stretto contatto coi componenti della propria squadra e della squadra avversaria in virtù di due tamponi negativi effettuati senza alcuna legittimazione, per poi risultare nuovamente positivo prima dell’incontro di Champions con lo Zenit”.

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