Tifosi Curva Sampdoria
Serie A

Accadde oggi: la Sampdoria è campione d’Italia, il 19 maggio il 3-0 al Lecce

Prima del 19 maggio 1991 la Genova calcistica aveva in bacheca 9 Scudetti, tutti del Genoa, vinti tra l’inizio del secolo e gli anni ‘2o quando il titolo nazionale era affare delle regine del Nord e deciso in finalissime senza storia contro le poco più che dilettanti squadre del centro sud. Il 19 maggio 1991 la Sampdoria era nata da soli 45 anni, nel 1946, quando le due società genovesi Sampierdarenese e Andrea Doria decisero di fondersi per dare vita ad un altro club di Genova in grado di competere per posizioni di spessore. Ci riuscirà quarant’anni dopo circa con la conquista della prima Coppa Italia nel 1984/85, ne seguiranno altre tre, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Italiana, una finale di Coppa dei Campioni e appunto uno Scudetto.

Un titolo giovane per la squadra più giovane di quella Serie A che nonostante tutto era riuscita in pochi anni a sviluppare persino una delle primissime tifoserie organizzate in Italia. Ma in ogni caso non una sorpresa per una squadra che poteva vantare in rosa nomi come Vierchowod, Mancini, Pagliuca, Vialli e Cerezo. E un allenatore fuoriclasse in panchina: Vujadin Boskov. L’impresa storica si realizzò il 19 maggio 1991 quando al Ferraris era di scena il Lecce di Boniek, alla sua prima e sfortunata esperienza in panchina. Un ruggito di ribellione che portò le firme di tre giocatori simbolo di quella cavalcata: Cerezo, uno che è diventato bandiera blucerchiata dopo aver salutato la Roma con un ultimo gol proprio ai liguri in finale di Coppa Italia. Ma anche Moreno Mannini, un’altra bandiera da 377 presenze in blucerchiato e l’eterno Gianluca Vialli, capocannoniere di quel campionato con 19 gol. Un ruggito di ribellione all’asse Milano-Torino che si verificherà altre due volte con il biennio romano di Lazio e Roma. E in attesa di tempi migliori, per la Sampdoria restano i ricordi di quel 19 maggio magico.

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