Calcio

Seedorf tuona: “Gli allenatori di colore non sono considerati, non c’è meritocrazia”

Clarence Seedorf - Foto goatling CC BY-SA 2.0

Clarence Seedorf ha dimostrato di essere uno dei migliori centrocampisti di sempre, unendo qualità e quantità, tecnica e forza fisica. Dopo i successi con la maglia del Milan e l’ultima esperienza in Brasile, al Botafogo, l’olandese ha intrapreso una carriera da allenatore non fortunata. Seedorf ha iniziato il proprio percorso al Milan, per poi passare da Shenzhen, Deportivo La Coruña e Camerun, senza soluzione di continuità. L’ex centrocampista olandese ha rilasciato un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ sull’argomento, puntando il dito sui protagonisti del mondo del calzo, menzionando una mentalità razzista alla base.

Di seguito le parole di Seedorf: “Per gli allenatori non ci sono pari opportunità. Se guardiamo i numeri, non ci sono persone di colore nelle posizioni di maggior potere nel calcio. Ho giocato 12 anni in Italia: dopo il Milan, pur avendo fatto un ottimo lavoro, zero chiamate. L’Olanda è il mio Paese: zero chiamate. Quali sono i criteri di scelta? Perché grandi campioni non hanno chance in Europa, dove hanno scritto pagine di storia del calcio? Perché Vieira deve andare a New York, Henry in Canada?. È un discorso generale, riguarda l’intera società: tutti, in particolare chi può cambiare le cose, devono sentire la responsabilità di creare un mondo meritocratico, di tenere aperte tutte le porte se si ambisce all’eccellenza. Perché i migliori risultati possono venire proprio dalla diversità“.

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