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L’Italia punisce di nuovo l’Inghilterra e può ancora salvare (parzialmente) il suo 2022

Esultanza Italia
Esultanza Italia - Foto LiveMedia/Luca Rossini

L’Italia punisce di nuovo l’Inghilterra, stavolta non a Londra ma a casa nostra, e a pochi mesi dalla bruttissima debacle contro la Germania tornano spiragli di luce per la Nazionale in un 2022 fin qui da horror, tra la mancata partecipazione ai Mondiali, la sconfitta con l’Argentina nella finalissima, la zoppia nel girone di Nations League. Dove però, con il successo meritato e davvero rigenerante contro i Tre Leoni, che per la prima volta giocano una partita Uefa non con la Regina ma con un Re, siamo ora padroni del nostro destino: secondi in classifica, e questo ci regala già lo status di testa di serie per i gironi di qualificazione agli Europei, ci conferma in Lega A, ma soprattutto vuol dire che fra pochi giorni, lunedì in casa dell’Ungheria, possiamo giocarci la vittoria del girone e dunque le Final Four, basterà, si fa per dire visto che sono in vetta al gruppo e con merito, battere i magiari allenati dall’italianissimo Marco Rossi.

Una partita ben giocata quella del Meazza, in cui l’Italia nel primo tempo ha sofferto poco, seppur proponendo ancor meno, ma ha tenuto il campo alla grande nonostante le assenze e un modulo praticamente nuovo. Il 3-5-2 funziona perché ci fa coprire bene gli spazi contro i ragazzi di Southgate, sempre disordinati e in balia degli eventi, poi nel secondo tempo si alza il livello azzurro e Bonucci si ricorda di come sa lanciare alla grande da quaranta metri. Tutto il resto lo fa Raspadori, che prima aggancia divinamente, poi se la sistema e piazza in buca d’angolo. E’ 1-0, e nel finale c’è da soffrire, ma ci pensa Donnarumma a salvarci su Kane, dopo essersi preso però una discreta dose di fischi da un Meazza irriconoscente. Poco male, possiamo salvare in parte il nostro 2022 da horror dopo le meraviglie del 2021: servirà una vittoria lunedì e potremo quantomeno giocarci la conquista di un nuovo trofeo, provando a lenire in questo modo la delusione della mancata partecipazione ai Mondiali.

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