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L’addio di Ventura: “Sarò il primo tifoso, le sconfitte non hanno una sola verità”

Giampiero Ventura
Giampiero Ventura - Foto Nazionale Calcio - CC-BY-2.0

Polemica e amarezza. Ci mette un po’ di tutto Giampiero Ventura in una dichiarazione ai microfoni dell’Ansa per dare l’addio alla Nazionale italiana dopo l’esclusione dal Mondiale di Russia 2018. “Le sconfitte, soprattutto quelle più dolorose, non si possono spiegare con una sola verità. Sarò il primo tifoso: al mio successore auguro di riportare l’Italia dove merita“, ha dichiarato l’ormai ex Commissario tecnico.

Sono stati, e sono, giorni difficili – ha spiegato Ventura – e di profondo dispiacere: provo una sensazione di incompiutezza dal momento in cui non ho raggiunto il traguardo dei Mondiali. Guidare la Nazionale mi ha trasmesso senso di appartenenza ed orgoglio mai provati prima perché non ci può essere niente di più grande. Ho lavorato con tutto me stesso, con serietà e professionalità: non sono riuscito là dove ero convinto di farcela alla guida di un gruppo di ragazzi che non smetterò mai di ringraziare“.

Poi la conclusione: “Ho lavorato anche per preparare i più giovani al grande salto che potevano, e possono, ancora fare in modo da arricchire tutto il nostro movimento. Nel calcio, le vittorie sono sempre il prodotto del merito di tanti. Allo stesso tempo le sconfitte, soprattutto quelle più dolorose, non si possono spiegare con una sola verità: nel momento dell’insuccesso bisogna dare risposte ad una lunga serie di interrogativi“.

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