Mondiali Russia 2018

Mondiali 2018, l’incubo azzurro chiamato Svezia-Corea e le lacrime di Torres

Torres, Panama FOTO TWITTER

Il Mondiale è sempre il Mondiale, anche con l’assenza dell’Italia. Ce lo stiamo ripetendo un po’ tutti in questi giorni, e non ci sono dubbi che sia così (e gli ascolti tv confermano). L’incontro che è andato in scena oggi a Nizhny Novgorod, però, lo avremmo evitato più che volentieri. La Svezia, che ha estromesso di fatto gli azzurri dai Mondiali 2018 in campo contro la Corea del Sud, che nel 2002 (ed era proprio il 18 giugno, altro scherzo del destino) giocando in quattordici contro undici (e poi dieci) ci aveva eliminato agli ottavi. Una cosa è certa: non potevano perdere entrambe. A spuntarla è stata la Svezia, con un ex conoscenza del nostro campionato, il rocciosissimo Granqvist, per due anni centrale del Genoa. Il capitano degli scandinavi si è presentato a sorpresa sul dischetto e ha trasformato un rigore concesso contro la Corea del Sud solo dopo un consulto Var. Se solo ci fosse stato anche sedici anni fa… 

COME LA GERMANIA – Dall’incubo azzurro a una favola. Panama, all’esordio assoluto, passa dalle lacrime di capitan Torres al momento dell’inno nazionale, lui che aveva segnato il gol decisivo per la qualificazione (di mano e con la sfera entrata da un buco nella rete), al sogno di conquistare un punto seguendo le orme dell’Islanda. L’introduzione sembrava indirizzare tutto verso questa ipotesi, col Belgio in difficoltà e il pareggio a reti bianche all’intervallo. Lo scioglimento è però privo di suspence: i colpi di Mertens e Lukaku incanalano il match in favore dei Diavoli Rossi, che però sono attesi a test più probanti a stretto giro di posta. Panama può comunque consolarsi. Non segue le orme dei vichinghi, ma ha conquistato gli stessi punti della Germania fin qui.

LA TUNISIA RESTA DI SASSI – La serata si chiude con Tunisia-Inghilterra. Il dominio degli inglesi nei primi quindici minuti lasciava presagire a una goleada, troppa la differenza tecnica tra le due squadre. Poi una sciocchezza di Walker sembra cambiare la partita: rigore per i nordafricani realizzato da Sassi, che vince indubbiamente il derby a distanza con Stones. Il muro tunisino, dopo un dominio britannico durato novanta minuti, crolla al novantunesimo con il secondo gol di uno scatenato Kane, che fissa il punteggio sull’1-2 finale. Non avrà raggiunto Cristiano Ronaldo come promesso, almeno per il momento, ma può già andar bene così.

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