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Szczesny e Zielinski per spegnere l’Arabia Saudita. Poi la prima gioia Mondiale di Lewandowski

Robert Lewandowski
Robert Lewandowski, Polonia - Foto LiveMedia/Joris Verwijst/DPPI

Oltre 550 gol in tre campionati e in Champions. Miglior marcatore della sua nazionale, con 28 reti di margine sul secondo classificato. Oggi Robert Lewandowski cancella anche l’unica pecca della sua carriera e firma la sua prima rete in carriera in un Mondiale. In Russia era rimasto a secco, in Qatar ha iniziato con un rigore sbagliato. Oggi, dopo un palo e assist, il bomber del Barcellona firma la rete del 2-0 contro l’Arabia Saudita e mette il sigillo definitivo sui tre punti che valgono il primato momentaneo a quota quattro. Ma gran parte del merito ce l’hanno anche Sczczesny e Zielinski: il primo para un rigore, il secondo firma la rete dell’1-0 contro un’Arabia Saudita che si conferma squadra solidissima e pericolosa in avanti. Il Ct Czesław Michniewicz tiene fuori Nicola Zalewski dall’undici titolare dopo la prova opaca dell’esordio. C’è spazio invece per l’altro ‘naturalizzato’ Matty Cash, che sembra il più vivace dei suoi in avvio, con tanti errori ma anche con spunti pericolosi. Gli occhi però sono tutti puntati su Robert Lewandowski. Il primo sviluppo di gioco è per lui e Milik, schierati in coppia insieme con Zielinski a supporto. La rete del vantaggio polacco è tutto ciò che all’Argentina è mancato nel primo match: possesso rapido, verticalizzazioni improvvise, quattro tocchi totali. Cash innesca Lewandowski che salta il portiere e da posizione defilata scarica in zona centrale per Zielinski che scocca il destro sotto la traversa. L’Arabia Saudita però è viva. Già in avvio si era affacciata con pericolosità dalle parti di Sczesny con un tiro di Kanno sotto la traversa che il portiere aveva respinto d’istinto.

La svolta – possibile – arriva nel recupero. Bielik colpisce da dietro Al Shehri. Dagli undici metri va Aldawsari, ma Sczczesny para sia il penalty che la successiva respinta di Al Breik. Dopo 10′ di recupero, le due squadre vanno negli spogliatoi sul risultato forse più ingiusto. L’Arabia Saudita è pericolosa e ha un’identità di gioco. La vittoria contro l’Argentina si conferma tutt’altro che casuale e si rivela frutto di un lavoro tattico di un Ct – Renard – che sa adattarsi a più avversari. La Polonia si affida a fiammate e ad episodi. L’Arabia sembra partire col giusto piglio nella ripresa: Kanno tenta una rovesciata ma è fuori misura. Poi è Aldawsari a cercare il destro dalla distanza, ma il tiro è troppo alto. Lo stesso attaccante ha la chance da gol un minuto dopo quando su una mischia trova il tiro con la punta del piede, ma Szczesny è ancora superlativo. La Polonia col passare dei minuti prova a lasciarsi alle spalle la tempesta. Al 65′ Milik di testa trova la traversa, un minuto dopo Lewandowski su cross di Cash vede sbattere sul palo il sogno del primo gol al Mondiale. Ma la gioia è solo rinviata all’82’: AlMalki sbaglia lo stop da ultimo uomo, Lewa gli scippa la palla e si scrolla di dosso un peso di un Mondiale senza reti e di uno iniziato con un rigore sbagliato e un palo.

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