Calcio

Mancini: “Europeo meritato. Chiellini e Bonucci la storia del calcio italiani degli ultimi 20 anni”

Roberto Mancini - Foto Roger Goraczniak CC BY 3.0

Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale, ha toccato svariati temi all’interno di un’intervista a Sport 1: Mi sento molto bene da campione d’Europa, è davvero una bella sensazione. Sono particolarmente felice per tutti gli italiani nel mondo. Abbiamo festeggiato chiaramente, ma è successo tutto molto velocemente. Mi è passato davanti come un film. Non avevamo preparato nulla. Ma siamo stati accolti da così tante persone per le strade di Roma che è stato semplicemente bellissimo. È stato un momento straordinario che dura ancora. E questo apparteneva interamente ai miei ragazzi, avevano ragione a viverlo. Ora tutti sono in meritata vacanza da campioni d’Europa”. Di seguito le sue dichiarazioni complete.

SU FESTEGGIARE – “Non sono un festaiolo, non lo sono mai stato. Ma è stato davvero bello festeggiare. Soprattutto per il popolo italiano. Penso che la gente continuerà a festeggiare per tutta l’estate”.

SU ESSERE CAMPIONI – “Cosa significa? Tanto. Siamo tutti così felici perché abbiamo creato qualcosa di straordinario. Questa Italia resterà nei libri di storia. Tanto di cappello ai miei giocatori”.

SULLA RIVINCITA CON VIALLI – “Ricordo ancora molto bene la finale di Champions a Wembley. Non meritavamo di perdere quella partita, ma ora il cerchio si è chiuso, 30 anni dopo. Sono contento anche perché questo trofeo appartiene in parte anche ai tifosi della Sampdoria. Sfortunatamente, hanno dovuto accettare l’amara sconfitta in quel momento. Ora le ferite sono in via di guarigione”.

SUL SEGRETO DEL SUCCESSO – “Non so come spiegarlo. Abbiamo iniziato tre anni fa e abbiamo continuato il nostro percorso con dei ragazzi molto bravi. Si è creato un grande spirito di squadra e questi ragazzi hanno voluto mettersi in mostra agli Europei. Hanno dato tutto e tutto è andato molto bene. Ecco perché alla fine ce l’abbiamo fatta”.

SU UN RISULTATO DA CAPOLAVORO – “Dopo la mancata qualificazione al Mondiale 2018 eravamo a terra, ma tutti i giocatori hanno fatto vedere la loro voglia di riscatto. Si sono allenati duramente per tutto il nostro Paese. Abbiamo creato una squadra fatta da giovani e più esperti e si è creata subito unità. Anche chi era meno conosciuto all’estero adesso si è fatto un nome in questo Europeo”.

SU CHIELLINI – “Se lui è il volto del successo? Tutta la squadra ha creato molta simpatia in tutti, che hanno visto un volto nuovo della Nazionale italiana. Abbiamo giocato un buon calcio e abbiamo vinto meritatamente, anche se non è stato tutto facile. Chiellini e Bonucci hanno avuto un ruolo importante naturalmente, se lo sono meritato visto che hanno fatto la storia del calcio italiano degli ultimi 20 anni”.

SU GRIFO – “Vincenzo ha sempre fatto parte di questo gruppo. Ha un ruolo speciale in campo, ma purtroppo ho dovuto scegliere. Mi dispiace per lui e per tutti gli altri giocatori che ho dovuto lasciare a casa. Non è stata una decisione facile, Grifo è un bravo ragazzi e quando lo chiamerò di nuovo tornerà a difendere la maglia dell’Italia”.

SULL’ULTIMO RIGORE – “Ero molto emozionato in quel momento. E naturalmente mi sono venute le lacrime agli occhi. Sono stati 50 giorni estenuanti e pieni di emozioni. Ecco perché ho dovuto piangere, tutta la tensione mi è venuta fuori”.

SU COSA PUO’ IMPARARE LA GERMANIA – “Non so cosa possa fare la Germania. Penso ancora che sia una grande Nazionale. Hanno sempre avuto buone squadre e grandi giocatori. Anche gli allenatori tedeschi sono stati sempre eccellenti. Ma ognuno deve andare per la sua strada. Certo, Joachim Low e la sua squadra sono stati eliminati agli ottavi di finale contro l’Inghilterra, ma hanno avuto il girone più difficile. Ma onestamente secondo me, i tedeschi non meritavano di essere cacciati. Per me hanno giocato una grande partita contro gli inglesi”.

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