Calcio

“La notte del maestro”, Pirlo saluta il calcio: le pagelle della serata di San Siro

Andrea Pirlo La Notte del Maestro
Andrea Pirlo - Foto Sportface

E’ una serata magica e  unica, pare la Notte di san Lorenzo per tutte le stelle che questa sera investono San Siro, ed invece è “solo” la Notte di Andrea Pirlo, la notte del maestro, l’ultima lezione di un insegnante che si è preso tutto e ci ha regalato tutto e anche qualcosa in più. Di seguito le pagelle più goliardiche per strappare un sorriso in una serata di campioni che alla fine ha visto qualche lacrima confondersi con la pioggia, lacrime che hanno un solo significato: grazie infinite Andrea “sua maestà” Pirlo.

TUTTI I GOL DELLA PARTITA (VIDEO)

PAGELLE, I TOP E I TOP DEL PRIMO TEMPO

Shevchenko 9: poteva forse non essere lui a battezzare San Siro in una serata così? Pronti via l’ucraino trova la zampata che vale la prima perla di questa notte magica, è indubbiamente uno dei più acclamati per distacco. Chapeau.

Quagliarella 7: dopo l’assist per Andriy, beffa Dida con un pallonetto su assist del suo compare “blucerchiato” Antonio Cassano. Va bene tutto, ma ti piace vincere facile quando l’80% dei giocatori intorno  nell’ultimo anno ha toccato più tarallucci e vino che palloni!

Dida 6: il boato per Pirlo deve averlo stordito come i tempi immemori perché nei primi minuti fatica anche a capire se ha infilato i guantoni nel verso giusto, poi si riscatta con qualche presa sicura ma 5 gol in quarantacinque minuti sono tantini. Così così, ma col sorriso ovviamente.

Vieri 9.5: i suoi post su instagram spopolano ed il pubblico lo sa bene ecco perché il boato dopo il gol non è tanto per la rete quanto per il fisico da porchettaro che rivela togliendosi la maglietta. Il top lo raggiunge quando stremato dopo uno scatto di circa 12 metri si sdraia per terra manco fosse su una spiaggia di Formentera. Idolo!

Del Piero 7.5: Pinturicchio non ha mai dato “l’addio al calcio” in maniera ufficiale, lo dimostra la sua verve nel sfornare assist ma soprattutto nel chiedere falli per punizioni che questa sera, però, sono solo del maestro.

Pato 8.5: tempo fa lo avevamo visto su instagram in versione Macho Man biondo, fortuna abbia cambiato parrucchiere e si sia tenuto stretto quei piedi vellutati (non che la carta d’identità non giochi dalla sua questa sera).

Cafù 8: nonostante qualche capello in meno e qualche anno in più, il pendolino continua a macinare km come i tempi d’oro e si inserisce anche nel tabellino marcatori. Ciuf ciuf!

 

PAGELLE: I TOP E I TOP DEL SECONDO TEMPO  

Brocchi 7: lascia il segno con un’accelerazione che vale un gol, poco dopo però chiede il cambio. Efficace.

Gattuso 7: gioca circa dieci minuti, non uno di più, acchiappa un paio di avversari per la maglia e li ferma come meglio crede, anzi come solo lui sa fare, poi lascia il campo dimostrando che è sempre il solito ringhio ma che le fatiche da mister si fanno sentire.

Nesta 8: l’eleganza di Sandro Nesta vale il prezzo del biglietto, la curva lo acclama, con gli occhi a cuore, lui risponde che pare un lord. O forse lo è.

Inzaghi 9: in caduta, di sinistro, con San Siro che trema vedendolo scorrazzare per il prato verde, questo è il primo gol, ne seguono altri due da vero bomber d’area….”Non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi”. Detto, fatto. Anche stasera Tripletta. Ops.

Nicolò Pirlo 9: va anche vicino al gol e si fa notare per un paio di palloni giocati con personalità, ma il premio lo merita perché al suo debutto a San Siro riesce a sostituire non uno qualunque, ma Andrea Pirlo, senza svenire. Dimenticavo…non uno qualunque ma il Maestro, nonché suo padre. In bocca al lupo Pirlo junior.

Andrea Pirlo 21: cosa c’è di più di 10 adatto a lui questa sera se non quel numero che lo ha sempre accompagnato nel corso di una lunga carriera? Il maestro ha regalato questa notte ad un San Siro che ha perso la voce per lui, in realtà però ha fatto molto di più. Ha dato un senso ed un valore diverso al calcio italiano, al calcio mondiale perché ci saranno tanti allievi che forse potranno superarlo ma (forse), ma il suo talento e la sua classe rimarranno unici. Per sempre. “Quando l’ho visto giocare ho pensato: ‘Dio c’è’, perché è veramente imbarazzante la sua bravura calcistica” (Gigi Buffon).

 

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