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Frank De Boer, in una lunga intervista alla rivista olandese Tijdschrift risalente al mese di aprile, ha ricordato l’esperienza sulla panchina dell’Inter. “Sono molto legato ai valori fondamentali. Quando ho firmato con l’Inter, ho iniziato ad approfondire i valori fondamentali del club. Cosa ha reso l’Inter così speciale in passato, perché non ha vinto nulla negli ultimi anni? Ho parlato con tutti coloro che hanno lavorato nel complesso di allenamento, con i giocatori, gli allenatori, i portieri, i cuochi e ho chiesto loro cosa significasse per loro l’Inter e come doveva crescere il club. Ne ho fatto una presentazione in italiano, spagnolo e inglese perché tutti potessero vederla. Con l’intenzione di avere tutti lo stesso obiettivo di far tornare l’Inter un club vincente”.
“Col senno di poi ci ho messo troppa energia, mentre in un club del genere si tratta solo di vincere. Avrei dovuto concentrarmi solo sul calcio, poi forse sarei stato lì poco più di tre mesi. – ha continuato l’olandese – . Ovviamente ero abituato all’Ajax, dove non solo conoscevo tutti, ma anche tutte le sezioni mi sostenevano. All’Inter le gambe della mia sedia sono state subito segate da una quinta colonna e un ex presidente scontento”.
“Volevo una conversazione con lo staff medico, uno scambio di pensieri aperto e onesto per vedere come potevamo aiutarci e rafforzarci a vicenda – ha aggiunto – . In Olanda spesso ci sediamo intorno a un tavolo per condividere le opinioni e le esperienze reciproche. Ho visto subito, mentre ci sedevamo intorno al tavolo, che nessuno avrebbe detto niente. Quindi quella conversazione era completamente inutile. So quanto sia importante il riposo quindi ho voluto concederlo ai giocatori dopo un periodo intensivo di quattordici giorni di partite e allenamenti per poi ricominciare. Beh, un giorno libero non era nel dizionario”.
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