Calcio

International Champions Cup 2017, Inter-Chelsea 2-1: le pagelle

Ivan Perisic - Inter 2015/2016 - fotomenis.it

Tris Inter in International Champions Cup: la squadra guidata da Luciano Spalletti, infatti, vince 2-1 contro il Chelsea e soprattutto convince. Solidità difensiva e tattica, lucidità nelle ripartenze le note positive, un pizzico di ingenuità il vero problema di questa squadra che ancora deve essere plasmata definitivamente dall’allenatore.

Ingenuità che si può sintetizzare con l’incredibile autogol di Jeoffrey Kondogbia: da centrocampo prova a dare un pallone all’indietro a Daniele Padelli, ma la palla prende una traiettoria pazzesca e si infila in rete. Accade al 75’, dopo un’intera partita ben gestita dai nerazzurri, che si erano portati in vantaggio con il gol di Stevan Jovetic in tap-in dopo il rigore da lui procurato e calciato, e momentaneamente neutralizzato da Thibaut Courtois. Il raddoppio a inizio secondo tempo con un gran contropiede finalizzato da Ivan Perisic sembrava poter condurre l’Inter a un match in discesa, e così inizialmente è stato. Poi, l’incredibile autorete che ha dato ai londinesi nuove forze per provare a recuperare, ma per la squadra di Antonio Conte non c’è stato nulla da fare. L’Inter vince così l’ICC 2017.

Ecco di seguito le nostre pagelle di Chelsea-Inter 1-2 (rivivi gli highlights del match):

Daniele Padelli 6: Preciso nelle parate, fa correre un brivido lungo la schiena ai tifosi nerazzurri quando rischia di combinare un pasticcio tenendo palla sulla linea di porta.

Danilo D’Ambrosio 6.5: Buona partita dell’esterno basso di destra, bene in fase propositiva, ma soprattutto quando si trattava di coprire sui tagli di Morata e Marcos Alonso. (dal 92′ Ranocchia s.v.)

Milan Skriniar 6.5: Sempre attento e aggressivo sul diretto avversario, a volte eccessiva foga che porta a falli evitabili.

Joao Miranda 6.5: Ordinaria amministrazione per lui, dalle sue parti difficilmente si passa. (dal 71′ Murillo 5,5: soffre i molteplici attacchi del Chelsea nel finale, ormai il posta da titolare è una chimera).

Yuto Nagatomo 6: Come spesso gli capita, alterna una buona spinta in fase offensiva a grossolani errori in difesa, con cali di concentrazione che non gli consentono di marcare al meglio uno sgusciante Willian. (dal 71′ Ansaldi 5,5: dal suo lato si sfonda con facilità).

Borja Valero 7: Insegna calcio con le sue geometrie a centrocampo, sempre vicino al portatore di palla, sempre nel vivo del gioco, sempre a orchestrare le manovre d’attacco. A ciò si aggiunge oggi una serie di interventi difensivi ben riusciti, anche in scivolata e in acrobazia. Compensa così la poca mobilità. (dal 71′ Eder 5,5: non punge mai nel finale).

Roberto Gagliardini 6: Non benissimo in fase di costruzione, meglio quando si tratta di rubare palloni e intercettare palloni.

Antonio Candreva 6.5: Buona partita dell’esterno ex Lazio, impreciso nei cross bassi ma sempre in costante spinta e abile nel ripiegare per aiutare D’Ambrosio. (dal 71′ Kondogbia 4: Incredibile autogol che farà il giro del mondo, poi non si riprende più e commette un errore dopo l’altro).

Marcelo Brozovic 5: Completamente fuori dal gioco quest’oggi, non riesce a trovare una posizione e svaria in maniera confusionale per il terreno di gioco. Ci si aspetta molto di più da lui.

Ivan Perisic 7: E’ il migliore in campo, e sarebbe il migliore acquisto tenerlo. Ara la corsia mancina, dialoga coi compagni e crea superiorità numerica. E’ freddo nel siglare il gol del momentaneo 0-2 con un bel diagonale. (dal 74′ Gabigol 5: praticamente invisibile nel quarto d’ora giocato).

Stevan Jovetic 6.5: Ha il merito di procurarsi il rigore. Sbaglia l’esecuzione, ma riesce a segnare sulla ribattuta. Nel secondo tempo gli viene annullato un gol per eccessiva pigrizia nel non rientrare in tempo dal fuorigioco. Nel complesso si muove bene, ma il ruolo di prima punta non è il suo. (dal 58′ Joao Mario 6: Gioca in tutti i ruoli da quando entra, tra cui quello di attaccante. Da una mano alla squadra senza strafare).

All. Luciano Spalletti 7: La sua squadra è quasi perfetta fino al 75’. Il cinismo e l’abilità tattica vengono meno dopo l’incredibile autogol di Kondogbia, ma le colpe non sono dell’allenatore toscano.

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