Calcio

Francesco Totti rivela: “Per sopportare Cassano ci voleva il Lexotan, è come Marzullo”

Francesco Totti
Francesco Totti nella Hall of Fame della Roma - Foto Antonio Fraioli

“Io e Cassano? Da quando è arrivato a Roma non abbiamo più vinto nulla. Se mi avesse ascoltato un minimo sarebbe rimasto a Roma altri 20 anni. Si è fatto abbindolare da altre persone e non ci ha capito più un cazzo. Con Antonio ho vissuto i momenti più belli della mia carriera, con lui giocavo ad occhi chiusi. All’inizio dormiva anche a casa mia. Dovevo prendere il Lexotan la sera. Non eravamo neanche fratelli, ma amici”. Nel corso di una diretta di Bobo Tv su Twitch con Christian Vieri, è intervenuto anche Francesco Totti che ha parlato in modo davvero interessante e inedito del rapporto con Antonio Cassano: “Con Antonio quando ci discutevi smetteva di parlarti. Neanche ti salutava. Zero. Come quando andò via da Roma. Ci fu una discussione con la società e decise che era colpa mia e Montella. Non ci ha più parlato. Cassano è il Marzullo del calcio: si fa le domande e si da pure le risposte. Ogni volta che apriva bocca non sapevi cosa sarebbe potuto succedere. Portava gioia, ma al tempo stesso uno ne bastava”.

E sulla differenza tra la Serie A di oggi e quella di inizio anni 2000: “Impossibile paragonarla a quella di oggi. Anche quelle più basse in classifica avevano giocatori di livello. E non solo uno. Anche se andavi a Brescia e Bologna c’erano fior fiori di giocatori. Adesso il livello si è abbassato e non serve più la qualità, ma bisogna costruire il calciatore”.

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