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Football Stories: Heung-Min Son, il dribbling tra le armi

Heung Min Son - Foto dom fellowes CC BY 2.0

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In un periodo storico in cui la riunificazione coreana sembra ancora lontana, in Inghilterra è un ragazzo di quelle zone a fare notizia in questi giorni. Heung-Min Son, nato a Chuncheon nel sud della Corea, è uno dei calciatori che più sta stupendo il pubblico della Premier League nelle ultime due stagioni. Il netto “improvement” dimostrato all’età di 25 anni fa ben sperare i tifosi del Tottenham che nel frattempo si godono le sue giocate. Tutto ciò non avrebbe lati negativi se non ci fosse una legge nella Corea del Sud che potrebbe compromettere la carriera del giocatore.

DA SEOUL AD AMBURGO – Son, a differenza dei suoi compagni di scuola, decide di giocare a calcio per l’Under 18 dell’FC Seoul. A 78 km di distanza dal luogo natale riesce a maturare non solo sotto il piano calcistico, tanto da riuscire a fare la differenza già all’età di 16 anni. In quel periodo scoppia la moda dei calciatori asiatici in Bundesliga che porterà molti di questi talenti in Germania (vedi Kagawa o Inui) tra cui il sudcoreano. La prima tappa tedesca è all’Amburgo dove Son passa due anni tra le file delle giovanili fino ad arrivare alla prima squadra, dove resterà per tre stagioni. In questo nuovo percorso riesce a farsi spazio grazie al suo dribbling e alla sua incredibile velocità, dote che oggi lo contraddistingue nella massima serie inglese. Il Bayer Leverkusen non riesce a resistere alla tentazione e decide di acquistarlo per sostituire il partente Schürrle. Insieme a Bellarabi e Chalanoglu forma uno dei reparti offensivi più pericolosi del campionato tedesco, entrando nei cuori dei tifosi conquistandosi il soprannome “Sonaldo” (gioco di parole tra Son e Ronaldo). Nel 2015 si conclude la sua parentesi in Germania con 41 gol siglati e arriva la chiamata dal Tottenham.

I RECORD INGLESI – Gli Spurs versano sul piatto delle aspirine 18 milioni di sterline per accaparrarsi il talento sudcoreano. Da questo momento comincia lo straordinario lavoro di Pochettino. Il tecnico argentino prova a sfruttare ogni qualità del ragazzo, che però nella prima stagione di Premier League trova difficoltà ad inserirsi. Con giocatori del calibro di Lamela, Eriksen, Kane e Alli la concorrenza in attacco è molta, ma nella stagione successiva riesce a trovare il suo equilibrio. Son si ritaglia dello spazio negli undici titolari grazie alla sua imponente fisicità e alla sua tecnica: ambidestro, è in grado di giocare su entrambe le fasce e anche da seconda punta all’occorrenza. Nell’uno contro uno è indomabile ed è in grado di finalizzare a rete ogni volta che ne ha l’occasione. Ottiene il premio FA Premier League Player of the Month e sigla il record di miglior capocannoniere asiatico nel campionato inglese, che solo uno storico Leicester City riesce a negargli. Con la Corea del Sud nel frattempo conquista un secondo posto nella Coppa d’Asia 2015, affermandosi come uno dei talenti migliori di tutti i tempi del calcio asiatico. Oggi la sua carriera ha raggiunto livelli elevatissimi, considerando poi la giovane età si potrebbe parlare di un giocatore che può ancora dimostrare molto. Il Tottenham stesso è una squadra che anno dopo anno migliora sotto tutti i punti di vista (la recente vittoria contro il Real Madrid in Champions League è un esempio) e ciò non fa che confermare questa teoria. Ma un imprevisto che potrebbe frenare bruscamente la carriera di questo calciatore effettivamente c’è: il servizio militare.

LEVA OBBLIGATORIA – In Corea del Sud vige il servizio militare obbligatorio. Ogni ragazzo deve passare 21 mesi nell’esercito e ha la possibilità di andarci al compimento dei 18 anni fino ai 30 anni circa. Il governo sudcoreano ha deciso di non esentare nessuno da questa legge, compresi attori, musicisti e calciatori. Solitamente per dei personaggi di questo calibro c’è la possibilità di essere un’icona, un’immagine che avvicini i giovani alla divisa che sceglieranno di indossare (Defence Media Agency). Ovviamente ciò non li esonera dal dover partecipare alle esercitazioni militari. Un contesto simile porterebbe ad uno stop per Son di ben due stagioni, che per un atleta sono tempi impossibili da sopportare. Il Tottenham naturalmente ha già considerato questa eventualità, sopratutto nell’ultimo periodo, ma ha deciso di non agire in nessun modo. Le tensioni coreane quindi potrebbero rovinare una carriera nel momento migliore del calciatore, che ad oggi si sta concentrando sull’unica possibilità che ha per continuare a fare del calcio il proprio lavoro, senza nessun obbligo: vincere un trofeo con la nazionale. Un titolo internazionale porterebbe Heung-Min Son nella storia del Paese (in un certo senso ci è già finito), tanto da rendersi così speciale da poter “dribblare” la leva militare in un periodo di armistizio. I prossimi obiettivi da centrare sono i Mondiali in Russia del 2018, i Giochi d’Asia nel 2019 o un eventuale premio importante con gli Spurs, altrimenti il rischio di un clamoroso ritorno in patria potrebbe divenire realtà. Ciò che sta dimostrando questo giovane talento è un ottimo calcio e la speranza di Pochettino, oltre a quella di tutti i suoi tifosi, è che il governo sudcoreano decida di non richiamare il ragazzo alle armi, per il bene della sua carriera e per il bene dello sport stesso.

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