Calcio

Ferrero si sfoga dal carcere: “Se volevo potevo scappare quando ero a Pechino Express”

Massimo Ferrero
Massimo Ferrero - Foto Antonio Fraioli

“Se volevo, potevo far perdere le mie tracce quando stavo girando le puntate di Pechino Express. Non mi hanno mandato agli arresti domiciliari perché ritenevano che non era una misura adeguata. Ma se ho la Digos che mi segue da tempo e mi mettevano il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari come potevo scappare?”. L’ormai ex presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, si è sfogato così dal carcere di San Vittore nel quale si trova recluso per la bancarotta di quattro società in Calabria. Queste le altre parole raccolte da La Stampa e il Secolo XIX: “Sto bene, adesso sto bene, anche se sono in carcere. Ieri mi sono arrabbiato con i finanzieri che non mi hanno concesso di essere trasferito nella mia casa romana per assistere alla perquisizione e mi è uscito un fiotto di sangue dal naso, ho avuto un picco di pressione”.

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