Calcio

Dottor Jekyll e mister Hyde: Lazio superstar in Europa, da incubo in campionato

Marco Parolo e Sergej Milinkovic-Savic - Lazio 2015/2016 - Foto Antonio Fraioli

Clark Kent e Superman, Peter Parker e Spiderman, Bruce Wayne e Batman: alterego e supereroe, due identità che si fondono nello stesso personaggio. La Lazio versione 2015/16 potrebbe essere la protagonista perfetta per un fumetto: timida e impacciata in campionato, ma imbattibile quando si accende la musica dell’Europa League. 

“Possiamo battere chiunque in Europa, ma in campionato purtroppo siamo lenti e ci proponiamo poco. Adesso concentreremo tutto sull’Europa. In campionato è più difficile perché ci battono in contropiede e noi facciamo fatica, abbiamo poca velocità in profondità. In Europa se la giocano di più”, ha provato a spiegare Mauri nel post partita. Difficoltà che sembrano insormontabili per la Lazio di Pioli: quella contro il Sassuolo è la decima sconfitta stagionale, la quarta davanti al proprio pubblico, una media stagionale di 1.37 punti. Troppo poco per una squadra che a inizio stagione si giocava l’accesso alla fase a gironi della Champions League.  Un ruolino di marcia che relega i biancocelesti lontani dalla zona europea, il sesto posto – buono in caso di vittoria della Coppa Italia da parte della Juventus, a sua volta ammessa in Champions League a meno di clamorosi suicidi sportivi – è distante 10 punti. Un miraggio o quasi vista la discontinuità che attanaglia la Lazio in campionato. “Rispetto all’Europa cambiano i ritmi e i tempi di gioco. In Europa verticalizziamo di più. Anche stasera abbiamo avuto però le nostre occasioni, potevamo riaprire la partita. In campionato dobbiamo metterci la faccia, è inutile farsi illusioni. Non possiamo pensare al quinto posto, serve dignità e orgoglio per migliorare la classifica”, ha ribadito il tecnico biancoceleste, amareggiato dal risultato contro il Sassuolo, ai microfoni di Sky Sport.

Se è vero che la Lazio va a singhiozzo in campionato, è altrettanto vero che si trasforma quando va in scena l’Europa League. Svestiti i panni di tutti i giorni e indossato l’abito elegante delle serate europee, i biancocelesti si trasformano. Sei vittorie e tre pareggi, una delle tre squadre ancora imbattute nella competizione – le altre sono Liverpool e quello Sparta Praga da affrontare tra 10 giorni -. Una squadra double face, difficile da decifrare. A questo punto della stagione la Lazio gioca soprattutto per non staccare la spina troppo presto e gettare al vento una stagione già nel mese di marzo. L’unico appiglio rimane l’Europa, i biancocelestti giocano per sè stessi e per il ranking Uefa. Quella di Pioli è l’unica italiana rimasta in Europa League e a breve potrebbe essere la sola a rappresentare il Belpaese: la Roma è chiamata all’impresa contro il Real Madrid, la Juventus costretta a vincere nella tana del Bayern Monaco. “Puntiamo tutto sull’Europa League, sperando di arrivare più in là possibile”, ha ribadito Mauri ai cronisti presenti in mixed zone. L’obiettivo primario è dunque la seconda competizione continentale, senza però dimenticare il campionato che potrebbe riservare ancora una sorpresa: l’Inter, infatti, è finita di nuovo nel mirino della Uefa e potrebbe incorrere in sanzioni, tanto da rischiare l’esclusione dalle coppe europee. Uno scenario difficile da immaginare, ma che consentirebbe alla Lazio di approdare in Europa anche con il settimo posto.

SportFace