Coppa Italia

Mezzora da incubo, poi passa la paura: rimonta Roma sul Lecce, ai quarti contro l’Inter

Tammy Abraham, Roma - Foto Antonio Fraioli
Tammy Abraham, Roma - Foto Antonio Fraioli

Una mezzora orribile, in balia di un’avversaria di tutto rispetto ma proveniente dalla Serie B. Poi il gol, estemporaneo, del pareggio, e un secondo tempo sontuoso (ricordandoci sempre la categoria di differenza tra le due squadre). All’Olimpico la Roma fa il suo dovere e stacca il pass per i quarti di finale di Coppa Italia, battendo per 3-1 in rimonta un buon Lecce e prenotandosi per lo scontro da urlo contro l’Inter. A Empoli, nella prossima sfida di campionato, con la mente un po’ più libera, anche se stasera non sono tutte rose e fiori.

Nel primo tempo, infatti, l’approccio della Roma è un disastro puro. Il Lecce gioca con personalità, attacca senza paura e all’ennesima mezza occasione la converte in gol con il colpo di testa di Arturo Calabresi. Proprio lui, l’ex di turno, romano doc che non esulta. Anche perché, inizialmente, c’è un fuorigioco segnalato per una posizione, ritenuta influente, di un compagno sul colpo di testa del difensore ex Bologna. Ma l’offside non c’è, e in ogni caso non sarebbe mai potuta essere una posizione punibile. E allora, è 0-1 e comincia a mugugnare l’Olimpico. Dieci sconfitte in stagione sono tante e il mormorio del pubblico giallorosso è giustificato. La Roma sembra alle corde, incapace di attaccare con continuità, complice un Maitland-Niles un po’ spaesato sulla fascia sinistra, Veretout che sembra lontano parente di se stesso, il poco filtro in mezzo al campo. Mourinho, però, può sorridere poco prima dell’intervallo, visto che ci pensa Marash Kumbulla, ancora una volta convincente dopo tanti mesi in sordina, a farsi trovare pronto sugli sviluppi di un piazzato per il pareggio liberatorio. Già, perché nella ripresa entra tutta un’altra Roma, a cominciare dagli interpreti: Vina al posto di Maitland-Niles per spingere col piede forte a sinistra, uno Zaniolo in gran forma rileva Veretout, e un impalpabile Carles Perez viene rimpiazzato dal francamente altrettanto impalpabile Mkhitaryan. Cambi che scuotono: Abraham sembra rigenerato e si inventa un gol bellissimo, poi la chiude Shomurodov che non trova spazio da titolare neanche in Coppa Italia. Nel mezzo, l’espulsione di Gargiulo che rende tutto più facile. E ora, ai quarti, lo Special One ritrova ancora una volta l’Inter da avversario, per la seconda volta nella propria vita.

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