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Bufera sul Chelsea. L’ex giocatore dei Blues Gary Johnson ha denunciato, in un lunga intervista esclusiva al Daily Mirror, centinaia di abusi sessuali ai tempi delle giovanili negli anni ’70, per i quali è stato risarcito dal club con 50.000 sterline in cambio del suo silenzio.
“Milioni di tifosi seguono il Chelsea, è una delle squadre più famose e ricche al mondo“. Inizia così la confessione di Johnson, ora 57enne tassista a Londra ma titolare dei Blues tra 1978 e 1981. “Meritano la verità. Mi hanno pagato per il silenzio e mi auguro che ciò non succeda negli altri club“. Il pagamento risale solamente allo scorso anno, una situazione che potrebbe portare a seri guai la società di Abramovich anche perché non è chiaro se il Chelsea ha violato le norme delle federcalcio inglese, omettendo la denuncia degli abusi pur essendone a conoscenza.
L’incubo è iniziato ai 16-17 anni di Johnson, quando il coach delle giovanili Eddie Heath ha cominciato a trascorrere sempre più tempo con il ragazzo. “E’ entrato nella mia famiglia, mi invitava a casa sua“. Poi il primo di una serie interminabile di abusi in un momento di fragilità di Gary, dopo una lite con il padre confidata al suo allenatore. “Gli ho chiesto di restare a casa sua, non era mai successo nulla. Quella sera mi disse ‘questo ti farà sentire meglio’ inserendo un film pornografico. La cosa successiva che ricordo è che i miei pantaloni erano già abbassati sino alle caviglie”.
Questa la forte denuncia di Johnson per un fenomeno come quello della pedofilia sempre più presente nel calcio inglese. “Non ero l’unico, a volte ero coinvolto in rapporti a tre con altri ragazzi quindi so per certo che ci sono altre vittime là fuori. La mia infanzia è stata rubata da quell’uomo – continua l’ex calciatore – ma ciò che più mi dà fastidio è che venga chiesto a mio padre, di 84 anni e ammalato, di confermare la presenza di Eddie nella nostra casa”.
Nel frattempo, è arrivato anche il comunicato ufficiale del Chelsea. “Il club ha incaricato uno studio legale di effettuare un’investigazione su un ex dipendente del club negli anni ’70, ora deceduto. La società ha inoltre contattato la FA per assicurarsi che ogni possibile assistenza sia garantita durante l’indagine. Il club informerà la FA qualora dovessero esserci significativi sviluppi. Fino a quel momento, non farà ulteriori commenti su questa vicenda”.