Champions League

Manchester United-Psg 0-2: pagelle Champions League 2018/2019

Angel Di Maria - Paris Saint Germain Facebook Page

Il Paris Saint-Germain vince quasi senza storie all’Old Trafford nell’andata degli ottavi di finale di Champions League. Il Manchester United ha retto solo un tempo contro i campioni di Francia, che per la cronaca facevano a meno di Neymar e Cavani; poi, in avvio di ripresa, un banale calo di tensione degli inglesi ha portato i francesi a dominare per una ventina di minuti, quanti sono bastati per portare a casa lo 0-2, un’ipoteca sulla qualificazione ai quarti. Il ritorno al Parco dei Principi serve solo una formalità. Scopriamo ora tutti i voti dell’incontro, che si è appena concluso.

Manchester United (4-3-3):

De Gea 6.5

Bene in un paio d’interventi in risposta a Mbappé, in particolare uno nella ripresa. Assolutamente innocente sui gol avversari.

Young 6

Soccombe nettamente nel duello con Di Maria, pur non avendo grandi colpe individuali. La sua prestazione è la solita, di sacrificio, ma non basta a cambiare le cose.

Bailly 5

Tutto bene fino all’azione dello 0-2, su cui è in ritardo nella lettura delle intenzioni di Di Maria. Un errore del genere nella massima competizione per club europei non è perdonabile.

Lindelof 6

Lui non si scompone anche quando il contesto si fa un po’ meno semplice. La sua prova non è eccezionale, ma positiva nella sua essenzialità.

Shaw 5.5

Confuso. Sbaglia qualche pallone in più rispetto alle attese, in difesa spesso si fa sorprendere. Bisogna fare meglio.

Herrera 6

Una prova di sostanza in mezzo al campo, fra le poche da salvare in un contesto disastroso, specie nella ripresa. Il suo senso tattico lo aiuterebbe anche in mezzo ad un campo minato.

Matic 5.5

Lì in mediana comanda con l’autorità di un adulto in mezzo ai ragazzini senza troppi problemi. Problemi che arrivano nella marcatura da corner su Kimpembe, completamente saltata nell’occasione dello 0-1, l’episodio che svolta il match. Il voto ne risente parecchio, come per Bailly.

Pogba 4

Parte forte, con uno spunto terrificante in velocità che sembra annunciare l’ennesima grande prestazione; invece pian piano si affievolisce, finendo per galleggiare sulla trequarti, sparendo dal gioco. Da lui è lecito aspettarsi molto di più, invece riesce a peggiorare ancora le cose facendosi espellere. Non ci sarà al Parco dei Principi.

Lingard 5

Sfortunato, gioca solo la metà iniziale di gara, in cui come tutti i suoi compagni non riesce ad incidere negli ultimi trenta metri (45’ + 5’ Alexis Sanchez 4 nullo. Gestisce male i già pochi possessi a disposizione e non compensa nemmeno aiutando nella fase difensiva).

Rashford 5

È il tema di giornata di tutto l’attacco dei padroni di casa: pochi palloni toccati, tanto sacrificio ma, in definitiva, davvero poco. La sua rapidità va in fumo, essenzialmente (85’ Lukaku s.v.).

Martial 5

L’unica differenza con la prestazione di Lingard è che lui è uscito subito dopo l’intervallo, non subito prima. Anche per lui problema muscolare, anche per lui zero giocate (46’ Mata 5 similmente a Sanchez non ha un grande impatto, ma quantomeno ci prova con qualche filtrante interessante).

All. Solskjaer 5

Non era facile pensare d’impensierire una squadra molto più abituata a stare a questi livelli, ma qualcosa in più si poteva trarre, magari dalle sostituzioni o dal piano gara. Invece i transalpini prevalgono completamente senza storie.

Paris Saint-Germain (3-4-2-1):

Buffon 6

Controlla un cross violento di Pogba in avvio, poi sonnecchia per il resto della gara. Un solo tiro in porta, parato.

Kehrer 6

Parlare di “ordinaria amministrazione” per un 22enne lanciato ad Old Trafford è sintomo di grande sicurezza, quella che lui trasmette al reparto a suon di giocate difensive sicure, pulite, precise. Talento.

Thiago Silva 6.5

L’area di rigore dei francesi è la sua proprietà privata: non passa niente. Puntuale sui cross, nelle letture, nell’impostazione. Prestazione solida, da capitano.

Kimpembe 6.5

Sembra soffrire l’atmosfera nel primo tempo, quando sbaglia anche alcune giocate molto semplici per il livello della partita. Il passare dei minuti gli fa bene e compensa i precedenti errori con il pesantissimo gol del vantaggio da corner.

Dani Alves 6.5

Sembra passata una vita da quando, da quinto di difesa, era decisivo per le sorti della Juventus. Forse ora incide di meno ma la sua qualità è sempre un fattore, come quando fa espellere Pogba nel finale.

Marquinhos 6.5

La sua nuova vita da centrocampista prosegue senza intoppi: non sembra avere grandi problemi nella gestione del pallone ed ovviamente l’aggressività nella pressione ce l’ha nel sangue. Pregevole, su tutto, il suo gioco lungo.

Verratti 6.5

Lui invece lavora meglio sul corto: i suoi ricami sono fondamentali per lo scorrimento delle azioni. In più, lavora bene anche quando la palla è nei piedi degli inglesi. Ottima risposta al rientro da un infortunio (75’ Paredes s.v.).

Bernat 6

Fa quello che deve sulla corsia mancina: si sovrappone quando può, aiuta Kimpembe offrendogli una linea di passaggio sicura nelle difficoltà e coprendo la profondità. Un compitino fatto come si deve.

Draxler 6.5

Pur un po’ avulso dal gioco, il tedesco gioca bene i palloni che gli arrivano inizialmente. Poi trova un po’ di giocate in più ed a giovarne è tutta la manovra.

Di Maria 7

Non è la sua miglior serata, un po’ per il pessimo rapporto col pubblico locale un po’ perchè il contesto tecnico-tattico non è dei migliori. Il Fideo però trova due splendidi assist, prima da corner, poi in transizione: decisivo, come solo i campioni sanno essere (81’ Dagba s.v.).

Mbappé 6.5

Giusto un paio di scatti degni delle attese, prima che Di Maria gli mandi un invito in area di rigore di quelli che lui non rifiuta mai; poi, in contropiede, sfiora soltanto la doppietta. Più alti che bassi.

All. Tuchel 7

Vai ad Old Trafford senza due dei tuoi migliori giocatori, contro una squadra che ha vinto dieci delle ultime undici partite. Le premesse non erano semplici, ma il piano gara del tecnico tedesco è stato pressochè perfetto. La vittoria di stasera è prima di tutto la sua.

 

 

 

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