Champions League

Da Puscas a Benzema. Il Real Madrid ritrova l’Eintracht dopo 62 anni

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti - Foto LiveMedia/Oscar J Barroso/DPPI

Di Stefano e Puscas nell’Olimpo, un giavellotto scagliato a 72.71, un gufo che prende dimora di una traversa. Real Madrid-Eintracht, finale di Supercoppa Europea in programma allo stadio Olimpico di Helsinki, di storie da raccontare ne ha molte. Prima di tutto è una rivincita impossibile. Le due squadre tornano ad affrontarsi in gara ufficiale per la prima volta dalla finale di Coppa dei Campioni del 1960 quando i blancos si imposero per 7-3 davanti ai 127.000 spettatori di Hampden Park di Glasgow con tre gol di Alfredo Di Stéfano e quattro di Ferenc Puskás. Oggi come allora, per l’Eintracht si profila una missione impossibile. Nel 1960 il Real Madrid veniva da quattro trionfi nelle prime quattro edizioni del torneo, oggi ne ha vinte cinque nelle ultime dieci. La Supercoppa Europea per il Real è la ciliegina sulla torta incastonata tra una stagione leggendaria e una ancora tutta da vivere. Ancelotti cerca il trofeo numero 24 da allenatore. “L’anno scorso l’Eintracht ha compiuto un’impresa eccezionale perché non era tra i favoriti. Ha disputato grandi partite come la vittoria contro il Barcellona al Camp Nou colpendo in contropiede. Ci metterà in difficoltà ma conoscendo le due squadre, sarà sicuramente una bella partita“, spiega il tecnico italiano. Di fronte Oliver Glasner che con l’Europa League ha alzato il primo grande trofeo della sua carriera: “Non vediamo l’ora di affrontarli. Non la considero come una sfida personale con Carlo Ancelotti, ma contro il Real Madrid, uno dei club più grandi e illustri della storia del calcio. Vogliamo prepararci bene in modo da avere tutte le possibilità di vincere la partita”.

La stagione dei tedeschi però è iniziata tra mille difficoltà. Dopo la vittoria nel primo turno in Coppa di Germania, è arrivato uno stop durissimo contro il Bayern Monaco con il risultato di 6-1. A rendere più difficile il momento, ci ha pensato la Juventus pronta a scippare Filip Kostic. Si va verso un 3-4-2-1 con Kamada e Gotze alle spalle di Borrè. Tanta curiosità sul campione del mondo con la Germania che dopo essersi rilanciato con la maglia del Psv, è pronto a dimostrare di essere ancora pronto per i livelli più alti del calcio europeo. In difesa, spazio a N’Dicka che avrà il duro compito di vedersela con Karim Benzema. Per il Pallone d’oro è ormai questione di tempo e il francese vuole aggiungere un altro tassello nella migliore stagione della sua carriera. Per il resto, dovrebbe essere un Madrid uguale alla scorsa stagione, quasi un premio per il gruppo capace di vincere una Champions rocambolesca. Ci sarà tempo per vedere all’opera Rudiger e Tchouaméni. Magari già nella ripresa nella cornice dell’Olympic Stadium di Helsinki, celebre per le Olimpiadi del 1952, con una torre di 72,71 metri d’altezza, cioè la distanza raggiunta dal giavellottista campione olimpico Matti Järvinen nel 1932. E noto per il curioso episodio del gufo Bubi che in una gara di qualificazioni europee nel 2008 prese possesso della porta della nazionale di casa. Tra Puscas e Di Stefano, con il futuro Pallone d’oro Benzema sullo sfondo, c’è spazio anche per questo in una partita che sa di storia.

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