Calcio estero

Carabao Cup 2017/2017: Il Manchester City umilia l’Arsenal e vince 3-0

Sergio Aguero e Gabriel Jesus, Manchester City - Foto Football Coin Vimeo

Il Manchester City batte l’Arsenal per 3-0 e si aggiudica la Carabao Cup 2017/2018. Partita dominata dalla squadra di Guardiola, che nel primo tempo trova il vantaggio con Aguero. Nella ripresa prima Kompany e poi David Silva chiudono la partita, che sancisce l’ennesimo fallimento stagionale dei Gunners, che ora rimangono in corsa solo per l’Europa League, dove affronteranno il Milan. Per il tecnico catalano è il primo titolo sulla panchina del City.

LA CRONACA – L’inizio vede i Citizens in possesso e l’Arsenal a difendersi basso vista l’ottima partenza della squadra avversaria. Wenger però non ha intenzione di aspettare gli avversari per tutta la partita e fa alzare il baricentro ai suoi. Dopo pochi minuti, però, i Gunners vengono presi in contropiede da un rilancio di Bravo che imbecca Aguero, bravissimo a bruciare i due centrali avversari e a scavalcare Ospina. La reazione dell’Arsenal è quasi insignificante, con il solo Aubameyang a sfidare l’intera retroguardia avversaria. L’Argentino prova ancora un tocco morbido che scavalca Ospina ma viene respinto da un difensore avversario.

La ripresa è ancora più drammatica per la squadra londinese. Ospina e compagni sembrano incapaci di mettere anche la minima paura alla squadra avversaria, brava a gestire il pallone e ad accelerare all’improvviso. L’unico brivido che percorre il corpo di Guardiola glielo regala il portiere Bravo, che esce sconsideratamente dall’area e sbaglia il rinvio, rischiando tantissimo visto che Aubameyang è in agguato, anche se alla fine l’ex Borussia Dortmund commette fallo sul cileno. Al 58′, sugli sviluppi di un corner, arriva il raddoppio citizen: tiro da fuori di Gundogan deviato da Kompany che spiazza Ospina. Poco dopo, se ancora c’è qualche speranza per Wenger, ci pensa David Silva a spegnerla: lo spagnolo riceve in area e con un diagonale perfetto batte il portiere colombiano mettendo al match la parola fine.

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