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Andy Cole è uno dei nomi più rappresentativi del Manchester United. Cole, assieme a Dwight York (soprannominati Calypso Boys) ha trascinato lo United di Ferguson alla vittoria in Champions League e al Treble. Proprio durante un viaggio con il club però, la vita dell’attaccante è cambiata in modo drastico. Le sue funzioni renali si sono ridotte ad appena il 7% del normale, costringendolo ad un trapianto avvenuto nell’aprile 2017. A donargli il rene nuovo è stato il nipote, ma anche dopo l’operazione è rimasta la paura.
“Se mi sveglio una mattina e il mio nuovo rene decide ‘ok, ora ho una crisi di rigetto’ io devo ricominciare da capo – ha spiegato qualche tempo fa Cole al The Guardian -. Il mio rene nuovo veniva percepito come un corpo estraneo e il mio sistema di difese lo attaccava. E quindi io dovevo prendere medicine per far sì che il sistema immunitario non sconfiggesse il rene”. Una situazione che perdura nel tempo: “E non so ancora oggi quanto può durare questa fase. Il mio rene potrebbe stare bene per cinque o dieci anni, ma anche collassare domattina” ha aggiunto Cole.
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Quest’incertezza perpetua ha colpito il morale del bomber, che è caduto in depressione. “Dopo il trapianto ero depresso perché era molto difficile comprendere quello che stavo passando – ha rivelato Cole -. Ricordo di aver svuotato una borsa enorme di medicinali e piangendo pensavo ‘se voglio sopravvivere un altro giorno, ecco quello che devo fare. Per tutta la vita. E non sono sicuro di poter continuare’. E dopo questa storia non sarò mai più la stessa persona. Ho alti e bassi e le medicine hanno sempre effetti diversi. E non lo auguro a nessuno, perché è un’esperienza che rischia anche di distruggere la vita familiare“. Nonostante tutto però, Cole guarda al futuro con un po’ di ottimismo: “Sono fortunato di potermi svegliare ogni giorno“.
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