Calcio

Calcio, Di Francesco sui “suoi” attaccanti: Dzeko il più talentuoso, Berardi vuole essere desiderato

Eusebio Di Francesco
Eusebio Di Francesco - Foto Antonio Fraioli

“Ai figli solitamente si perdona di peggio, poi lui mi ha regalato la bellissima gioia di farmi diventare un giovane nonno. In questo momento così difficile le videochiamate più belle le faccio al mio nipotino”. Sono queste le parole di Eusebio Di Francesco all’interno di un’intervista via Skype a Sky Sport 24 nella quale ha risposte alle domande dei tifosi. Un po’ di nostalgia per l’ex Roma, tenuto a commentare il suo ex centrocampo composto da De Rossi, Strootman e Nainggolan: “Erano giocatori con grandi caratteristiche fisiche e tecniche capaci di trasmettere la loro mentalità durante gli allenamenti. La Roma sta comunque costruendo qualcosa di importante, anche con giovani italiani”. Considerata la sua esperienza sulla panchina del Sassuolo “un privilegio”, Di Francesco, l’ex mister della Sampdoria ammette che gli piacerebbe “fare un’esperienza all’estero. La Premier è uno dei campionati più importanti e mi auguro un domani di poterci andare”.

Si passa poi a parlare di attaccanti, prima di quelli con cui ha giocato: Montella per la capacità realizzativa, Batistuta per la sua forza e mentalità vincente e Totti per capacità non solo tecniche e fisiche”. E poi di quelli che ha allenato: “Edin Dzeko il più grande attaccante avuto a disposizione come talento totale, Domenico Berardi il giocatore che ho visto crescere e che merita palcoscenici importanti, ha ambizione e personalità e vuole essere desiderato. Chiesa? Per me ha delle caratteristiche importanti, nel mio 4-3-3 sarebbe l’esterno offensivo di sinistra. Deve migliorare senza palla – conclude Di Fra – ma ha un talento impressionante, forse più del papà”.

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