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Calcio, Castellacci su Ventrone: “Aveva una professionalità unica”

Stemma Italia Nazionale
Stemma Nazionale Italia - Foto LiveMedia/Luca Rossini

Il professore Enrico Castellacci, capo dello staff sanitario della Nazionale azzurra di calcio campione del mondo nel 2006, ricorda Gian Piero Ventrone con grande affetto: “Ho saputo questa mattina della scompagna di Gian Piero Ventrone: si è sentito male e se n’è andato in un attimo. Purtroppo, la leucemia fulminante non lascia scampo. Ho un bel ricordo di lui. Quando viene a mancare qualcuno si dice sempre: ‘ci mancherà. Lui, però, ci mancherà veramente, non per modo di dire”.

Lo chiamavano il ‘marine’, in Cina abbiamo trascorso tanto tempo assieme, soprattutto durante il periodo del Covid. Lo conoscevo molto bene e lo apprezzavo molto, per la sua meticolosità e la grande professionalità. Portava con sé valori militari, come un innato senso dell’onore e della disciplina. Del resto, militare lo era stato veramente. A tavola si scherzava e lui ci faceva sentire sempre l’inno dei berretti verdi. Era all’avanguardia, studiava sempre: gli chiedevo ‘cosa fai?’, magari avevamo la mattinata libera, e lui ‘devo studiare’. Però, alla fine, dava gli input giusti. I calciatori lo sentivano, con quel piglio particolare da marine. Antonio Conte ha sempre visto in lui la figura del grande preparatore. La sua figura ci mancherà realmente. Mi sembra talmente strano che non ci sia più, con quel suo sorriso. E poi, era uno che ci teneva alla dieta e al fisico; non fumava, mi diceva spesso di controllarlo. Era un fanatico della propria salute. Ma, di fronte a una leucemia così cattiva e invasiva, c’è nulla da fare“.

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