Basket

Virtus Bologna, Djordjevic: “Vorrei tornare alla normalità, lo sport deve dare un aiuto”

Kevin Punter, Virtus Bologna 2018-2019 - Foto "championsleague.basketball"

Il tecnico della Segafredo Bologna Aleksandar Djordjevic, intervenuto a ‘Tutti Convocati’ su Radio24, ha parlato nella settimana decisiva per le sorti del campionato di Serie A: “Aspettiamo anche noi, consapevoli della difficoltà del momento. Lo sport e’ al secondo, se non al terzo posto nei nostri pensieri. Nessuno ha la bolla di cristallo per capire dove si andrà. In questo momento palazzetti e stadi sono spazi idonei per accogliere le persone bisognose. La proposta di giocare tutti con lo scudetto sulle maglie il prossimo anno? Parliamo tutti con tanta emozione in questo momento. A tutti piacerebbe conquistare lo scudetto sul campo. Mi va bene la decisione di chi e’ pagato per prenderne. I ragazzi devono svolgere allenamenti a casa. Hanno preso dalla palestra tutto quanto potesse servirgli, se si dovesse riprendere non solo il campionato italiano, ma anche Eurocup e Eurolega, dovranno essere pronti nel corpo e nella mente, anche se non lo saranno al 100%”.

Djordjevic si dice rammaricato per lo stop causato dalla pandemia di Covid-19, così come tutta la sua squadra, che sembrava aver trovato il giusto equilibrio: “I giocatori sono tutti arrabbiati, stavamo costruendo un ambiente che ci permetteva di esprimere il nostro gioco nel migliore dei modi, creando una grande connessione col pubblico. Era il cammino che mi ero disegnato. Ci siamo guadagnati alla grande quello che abbiamo fatto, partendo da investimenti fortissimi fatti dal dottor Zanetti e dal gruppo Segafredo. In questa crescita e’ arrivata la certezza che siamo li’, possiamo giocarci titoli importanti. Peccato che sia successo questo”.

L’allenatore della Virtus ha espresso la sua opinione anche sulla possibile ripresa della stagione: “Bisogna capire cosa vuol dire per le società continuare a giocare senza pubblico. Parlo dei contratti tv e sponsor, dobbiamo rispettarli e andare in campo come se fosse tutto pieno. Col pubblico ti senti più alto, grande, forte, e’ impagabile quello che ti dà. Vorrei si tornasse alla normalità, andare in campo, allenarci, darci la mano, abbracciarci. Noi dello sport ci siamo per dare messaggi e dare un aiuto. Questo momento però rimarrà nella storia del mondo”.

SportFace