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NBA, la scelta di Gallinari: “Dietro la mia canotta? ‘Giustizia’ in italiano”

Danilo Gallinari, Oklahoma City Thunder Official Facebook Page
Danilo Gallinari, Oklahoma City Thunder Official Facebook Page

Per ricordare George Floyd sulla canotta ho scelto di scrivere la parola giustizia, in italiano, visto che era concesso. Tra le proposte arrivate mi è sembrato il nome che racchiude meglio il momento. Chiedere giustizia significa chiedere anche uguaglianza. Giustizia sociale e non solo. La vicenda mi ha colpito molto: non mi aspettavo una reazione di queste dimensioni. Finalmente”. Questa la posizione di Danilo Gallinari sulla morte di George Floyd e sull’iniziativa dell’NBA per ricordare quanto accaduto. Il talento italiano è pronto a tornare ufficialmente in campo con gli Oklahoma City Thunder per la parte finale di una stagione a lungo interrotta causa pandemia: stanotte nella “bolla” di Orlando ripartiranno i match.

E’ come vivere in un grande campus, tutti riuniti, a colazione, pranzo e cena – racconta Gallinari descrivendo l’atmosfera che si vive a Disney World in un’intervista a TuttosportLa parte più difficile è restare lontani dai propri cari, la famiglia in Italia non la vedo da Natale. Eleonora non può entrare nella bolla, ma non ci manca nulla e qui sono tranquillo”. La parte finale della stagione sara’ senza dubbio particolare: “Nemmeno io ho un’idea precisa, è una situazione inedita e non ho aspettative, ma una gran voglia di giocare. L’atmosfera delle amichevoli e’ quella da allenamento, ma ora le partite diventano competitive e bisognerà abituarsi a livello mentale, concentrarsi. Inoltre siamo tutti un po’ arrugginiti”.

Gallinari giocherà pur senza avere la certezza di un contratto per la prossima stagione, una scelta che ha sorpreso in America: “Ma non capisco perché. Il primo motivo per cui sono qui è l’amore per il gioco, dopo tre mesi senza nulla – ha spiegato l’azzurro – Non mi è mai passato per la mente di fermarmi. E poi abbiamo iniziato un percorso, il risultato alla pausa era oltre le nostre stesse aspettative. C’è da divertirsi e finire il lavoro: quello che stiamo facendo è più importante della trattativa per chi sarà libero da contratto. Del resto viviamo tutti grandi incognite. Non sappiamo ancora come e quando si ricomincerà, se con pubblico o meno, se il tetto salariale sarà ridotto, com’è probabile. Ma la NBA ha fatto di tutto per ripartire qui, sono ottimista”.

Fino all’interruzione i Thunder avevano sorpreso per l’ottimo rendimento:Giochiamo per il quarto posto: è vero, non ci sarà il fattore campo nei playoffs, ma è sempre meglio finire quarti, no? E poi, vista la qualità del gioco, saremmo delusi se uscissimo al primo turno – ha spiegato Galinari – E’ diverso per chi si gioca tutto come Belinelli e Melli, ma li ho visti sereni e convinti anche nella cena che abbiamo fatto tra noi”. Infine una battuta sul futuro della NBA: “Cosa succederà francamente non saprei. Le franchigie avranno poco tempo per organizzare la prossima stagione, gara-7 della finale potrebbe essere il 13 ottobre, due giorni dopo ci saranno le scelte, poi potranno cominciare le trattative per i free agent: sara’ un periodo breve, tutto di corsa. E poi la ripartenza, prevista a dicembre resta comunque in dubbio per la pandemia: io ovviamente spero che per me nulla cambi“.

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