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NBA 2018/2019: I Clippers e i Rockets non si fermano più, nervosismo tra OKC e Utah

Russell Westbrook - Foto Erik Drost - CC-BY-2.0

La notte italiana martedì 12 marzo ha visto in scena lo svolgersi di sei partite della regular season NBA 2018/2019. Come da titolo, Clippers e Rockets non danno la sensazione di poter interrompere la loro streak positiva: sono arrivate questa notte rispettivamente la quinta e l’ottava vittoria consecutiva, contro Celtics e Hornets. Passano a Salt Lake City i Thunder, ma il risultato passa in secondo piano a causa della rissa veemente tra Russell Westbrook e un tifoso Jazz. Brusca frenata per i Raptors alla Quicken Loans Arena di Cleveland, con il primo seed ad Est che diventa sempre più un miraggio.

Boston Celtics-Los Angeles Clippers 115-140

Il momento magico degli L.A Clippers non accenna a fermarsi, così come la loro scalata nella Western Conference. La squadra di Doc Rivers ha conquistato la quinta vittoria consecutiva grazie a una prestazione convincente ai danni dei Boston Celtics, che hanno mancato la possibilità di chiudere la loro settimana in California con un record immacolato dopo i successi contro Golden State, Sacramento e Los Angeles Lakers. Merito del solito eccellente contributo di Danilo Gallinari, che ha segnato 13 punti nel quarto iniziale e poi ha finito con 25 grazie a un preciso 9 su 12 dal campo con 4 su 5 da tre punti e 3 su 3 ai liberi. Insieme a lui ci sono altri sei compagni in doppia cifra tra cui spiccano i 20 di Montrezl Harrell ma soprattutto i 34 di Lou Williams, grande protagonista di serata. Al sesto uomo dell’anno in carica bastavano infatti 28 punti per superare Dell Curry a quota 11147 e diventare il giocatore col maggior numero di punti in carriera uscendo dalla panchina, registrando il record all’inizio dell’ultimo quarto tra l’ovazione dello Staples Center e issandosi a 11153. Una serata da ricordare anche perché si tratta del trentello numero 29 in carriera entrando a partita in corso, mettendo probabilmente la firma sul secondo premio di sesto uomo dell’anno in fila. “Ogni volta che diventi il migliore di sempre in qualcosa, è sicuramente impressionante” ha commentato coach Rivers. “È straordinario il modo in cui Lou riesce a farlo con le misure che ha e con la frequenza con cui si presenta nel pitturato per finire sopra i lunghi”. Per i Celtics è stata una serata da dimenticare specialmente nella metà campo difensiva, subendo la bellezza di 140 punti e finendo sotto anche di 30 nel corso dell’ultimo quarto. Una partita che è scappata via nel corso del secondo quarto, subendo due parziali da 0-9 che hanno permesso ai Clippers si chiudere il primo tempo avanti di 13 lunghezze senza più voltarsi indietro (49-62). Con Jayson Tatum fermo ai box per un problema alla spalla (prima partita saltata in carriera per infortunio), a raccoglierne le responsabilità offensive è stato Jaylen Brown con 22 punti, accompagnato dai 26 di Terry Rozier e dai 18 con 11 assist di Kyrie Irving. Con questo successo e la contemporanea sconfitta di Utah (37-29) contro Oklahoma City, i losangelini (39-29) si portano al sesto posto solitario nella Western Conference, a sole due partite dal quinto occupato da Portland (40-26) . Dopo nove partite saltate a causa di uno stiramento al quadricipite destro, Wilson Chandler fa il suo debutto all’interno del quarto quarto in canotta Clippers . Prossima partita: mercoledì notte, in casa contro i Portland Trail Blazers. Questa sconfitta frena la rincorsa dei bianco-verdi alle spalle di Philadelphia e Indiana, appaiate allo stesso record (42-25) per il terzo posto nella conference dopo lo scontro diretto di domenica scorsa. I 140 punti concessi questa notte sono un record negativo dell’era Stevens: in più, solo altre tre volte dal 1990 i Celtics hanno subito 140 o più punti in una partita di regular season. Prossima partita: venerdì notte, in casa contro i Sacramento Kings.

Charlotte Hornets-Houston Rockets 106-118

È durata giusto il tempo di una partita la pausa di James Harden, che contro Dallas aveva visto interrompersi la sua striscia di 43 partite in fila come miglior realizzatore dei Rockets. A Charlotte sono stati invece i suoi 28 punti a guidare Houston alla nona vittoria consecutiva, culmine di una rincorsa che dal seed numero 14 della conference li ha portati (42-25) ora solo a tre partite e mezza di distanza dal primo posto occupato dai Golden State Warriors (45-21) che peraltro incontreranno nella prossima partita, con l’opportunità di accorciare ulteriormente le distanze. Merito di una ritrovata salute di squadra, con Eric Gordon che ha aggiunto 22 punti e Clint Capela 19+15 per una vittoria in cui i Rockets erano stati avanti anche di 28 lunghezze (63-91 a 4:13 dal termine del terzo quarto), prima di concedere il rientro fino al -13 degli avversari (99-109 a 3:22 dal termine della gara). Una rimonta guidata in larga parte da uno straordinario Kemba Walker, miglior realizzatore della notte NBA con 40 punti a cui ha aggiunto 10 rimbalzi e 7 assist con 14 su 20 dal campo e un perfetto 6 su 6 da tre, ma senza riuscire a impedire la seconda sconfitta consecutiva dei suoi (30-37), ora distanti una partita e mezza dall’ottavo posto a Est degli Heat (31-35). “Non sono un fan delle vittorie morali, ma speriamo di poter costruire su questa partita specialmente in termini di energia e passione” ha detto l’All-Star di coach Borrego. Season-high di nove partite vinte di fila per la banda di coach D’Antoni. Faried ha messo a referto 16 punti e 9 rimbalzi nel suo ritorno dopo cinque gare saltate a causa di un infortunio all’anca: ha segnato almeno 10 punti in 16 delle 17 partite disputate in canotta Rockets. Prossima partita: giovedì notte, in casa contro i Golden State Warriors. Gli Hornets perdono la loro seconda partita di fila. Da segnalare i 15 punti dalla panchina di Frank Kaminsky. Ancora out per la seconda partita di fila Micheal Kidd-Gilchrist, a causa di uno stiramento al ginocchio sinistro. Prossima partita: sabato notte alla Capital One Arena di Washington.

Oklahoma City Thunder-Utah Jazz 98-89

L’alterco tra Russell Westbrook e la coppia di tifosi che lo ha insultato (con presunte frasi razziste) sarà la storia di questa partita, ma non è l’unica cosa di cui parlare. Sul campo, infatti, il numero 0 ha guidato i suoi al successo segnando 23 punti, aggiungendo 11 rimbalzi e distribuendo 8 assist per una vittoria che chiude con uno sweep le quattro gare disputate in stagione tra le due squadre. Per una volta ad accompagnare l’MVP del 2017 non è stato Paul George (comunque in doppia-doppia da 14 punti e 11 rimbalzi) ma bensì Dennis Schröder, miglior realizzatore dei suoi con 24 punti uscendo dalla panchina (due in più di tutte le riserve dei Jazz messe assieme). Loro due hanno fermato il tentativo di rimonta dei padroni di casa, rientrati fino al -6 ad inizio ultimo quarto (80-74 a 8:38 dal termine della partita) dopo essere andati sotto anche di 17 lunghezze (77-60 a 30 secondi dal termine del terzo quarto). Ai Jazz non sono serviti i 25 punti di Donovan Mitchell, i 17 di Royce O’Neale e i 15+12 di Rudy Gobert, pescando una pessima serata al tiro (36% dal campo, 30% da tre) anche per merito della difesa dei Thunder.
Dennis Schröder ha segnato almeno 20 punti per la sedicesima volta in questa stagione: stanotte ha segnato due punti in più dell’intera panchina dei Jazz. I Thunder hanno outscorato i Jazz per 15-8 per quanto riguarda i punti in contropiede. Prossima partita: giovedì notte, in casa contro i Brooklyn Nets.
I Jazz sono stati capaci di tenere l’avversario sotto quota 100 punti per la diciannovesima volta in questa stagione, ma questa notte non hanno trovato il bandolo della matassa in attacco. Dopo 25 partite saltate a causa di una distorsione alla caviglia sinistra è tornato Dante Exum, che ha terminato senza punti in 15 minuti di gioco. Prossima partita: giovedì notte, alla Talking Stick Resort Arena di Phoenix.

Altre dai campi:

Il potenzialmente interessante match tra Detroit Pistons e Brooklyn Nets si risolve in una mattanza in favore dei padroni di casa, che dominano nei primi due quarti e vincono 75-103 con una prestazione di squadra che manda sette uomini in doppia cifra e Spencer Dinwiddie a quota 19.
Quel che suona a suo modo incredibile è il successo dei Cleveland Cavaliers, i penultimi della Eastern Conference, contro i secondi della stessa, i Toronto Raptors, per 101-126: le prestazioni di alto livello sono quelle di Collin Sexton (28 punti) e Kevin Love (16 e 18 rimbalzi), mentre in casa Raptors nessuno segue Kawhi Leonard (25).
Successo, infine, per i Washington Wizards sui Sacramento Kings per 115-121 in una partita molto lottata: entrambe le formazioni chiudono con sette giocatori oltre i dieci punti e a spuntarla sono i 27 di Bradley Beal contro i 23 di De’Aaron Fox.

Tutti i risultati di martedì 12 marzo

Boston Celtics-Los Angeles Clippers 115-140
Charlotte Hornets-Houston Rockets 106-118
Oklahoma City Thunder-Utah Jazz 98-89
Detroit Pistons-Brooklyn Nets 75-103
Toronto Raptors-Cleveland Cavs 101-126
Sacramento Kings-Washington Wizards 115-121

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