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Basket NBA, l’analisi dei rookies al via: ecco i prospetti da seguire

Washington Wizards-New York Knicks NBA 2017-2018 - Foto Keith Allison CC BY-SA 2.0

I prospetti della classe del Draft 2018 sono pronti a prendersi l’NBA. Abbiamo già fatto il punto su quali scenari si prospettano per giocatori del calibro di DeAndre Ayton (QUI), Luka Dončić (QUI) e Trae Young (QUI). Ma quali altri rookies rischiano di infiammare i parquet di tutta America fra ottobre e giugno del prossimo anno?

 TALENTI DALLA “LOTTERY

Le performances di Kevin Knox durante la Summer League 2018 non devono essere passate inosservate a molti addetti ai lavori. La nuova ala piccola dei New York Knicks (nona scelta assoluta) si è attestata oltre i 20 punti di media a gara, con un contorno di 6.5 rimbalzi e circa 2 assists in 4 partite giocate. Numeri notevoli per uno che già al college (Kentucky) tirava da tre con percentuali intorno al 35% e che ha già acceso gli entusiasmi dei tifosi della Grande Mela.

Ottime cose ha fatto vedere a luglio Jaren Jackson, quarta scelta assoluta dei Memphis Grizzlies. L’ala grande da Michigan State ha chiuso il torneo del Nevada con una media di 11.2 punti, 8.2 rimbalzi e 3.8 stoppate a partita, dimostrando di essere a suo agio sul campo anche quando si è trovato a fronteggiare avversari più grandi di lui di 4 o 5 anni. L’abilità nel coprire bene gli spazi in fase di non possesso, combinata a un’ottima elevazione (che lo aiuta anche nel tiro da fuori), lo rende potenzialmente uno dei migliori colpi nella storia recente di Memphis.

Anche Wendell Carter Jr., settima scelta assoluta dei Chicago Bulls, ha dimostrato una discreta confidenza con il gioco “dei grandi”. Stoppate puntuali e decise e lettura in anticipo delle situazioni si aggiungono a una buona dimestichezza con il canestro. Il centro proveniente da Duke ha concluso l’esperienza estiva con 14.6 punti, 9.4 rimbalzi e 2.6 stoppate di media a partita.

A Los Angeles – sponda Clippers – le guardie non mancano. Ma forse i 19 punti, 4.8 rimbalzi e 4 assists di media messi a segno in Summer League dal canadese Shai Gilgeous-Alexander qualche dubbio in più a Doc Rivers lo creeranno comunque. L’undicesima scelta assoluta dell’ultimo Draft ha chiuso la sua carriera al college (Kentucky) con un buzzer beater sbagliato contro Kansas State: la fame di rivalsa non gli mancherà di certo.

STEAL OF THE DRAFT?

Nonostante sia stato chiamato solo con la trentaseiesima scelta assoluta, Mitchell Robinson ha giocato una sorprendente Summer League con la divisa dei New York Knicks. Medie di 13.0 punti, 10.2 rimbalzi e 4.0 stoppate per il centro reduce da un anno di inattività, dopo una stagione di high-school che l’aveva portato a essere nominato per il McDonald’s All-American e per il Jordan Brand Classic (dove aveva realizzato 15 punti in 17 minuti giocati). La sua condizione e la sua tenuta psicologica restano però un’incognita.

Robert Williams sembrava pronto per sbarcare in NBA già un anno fa. Ha deciso invece di ritornare al college per giocare una (ottima) ultima stagione da sophomore in NCAA. Il suo 2018 a Texas A&M è terminato con 11.1 punti, 8.7 rimbalzi e 2.5 stoppate di media in poco meno di 26 minuti giocati a partita e con la conquista del titolo di Difensive Player of the Year della SEC Conference. Williams è stato la ventisettesima scelta assoluta e vestirà la canotta dei Boston Celtics. A Las Vegas, in estate, ha visto il parquet per soli 7 minuti. Snobbato da molti, se dovesse assorbire bene l’impatto con la Lega, l’ala grande si candida a tutti gli effetti per essere uno dei colpi più interessanti in prospettiva futura.

 

 

 

 

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