Basket

Italia-Ungheria: la classe operaia mette la firma sul ritorno al Mondiale

Italia nazionale basket - Foto "fiba.basketball"

DALL’INVIATO A MASNAGO

Impeccabile l’Italia vista al Palasport Lino Oldrini di Masnago. Quello contro l’Ungheria è un match a senso unico e ci permette di festeggiare un traguardo prestigioso come la qualificazione al Mondiale che si giocherà in Cina. I quaranta minuti di gioco non sono stati i più intensi a cui la storia abbia assistito, ma le emozioni alla sirena sono tante per i ragazzi che hanno riportato la nazionale azzurra al Mondiale a tredici anni di distanza dall’ultima partecipazione. I complimenti bisogna farli a questo gruppo e ad ogni ragazzo che a preso parte a una delle finestre che ci hanno accompagnato verso la qualificazione alla manifestazione iridata. Naturalmente è inutile prendersi in giro, ci saranno delle scelte da fare e i giocatori impegnati in NBA e in Eurolega se disponibili avranno la certezza del posto nei convocati per la Cina. Ma semplicemente non è adesso il momento per parlarne come precisa anche coach Sacchetti nel post gara. Oggi bisogna parlare di chi ha fatto sacrifici per vestire l’azzurro e portato a casa il risultato in queste qualificazioni.

A voler esser pignoli ci sarebbe da dire anche che l’Italia ritrova il Mondiale dopo la partecipazione del 2006, ma lo fa anche grazie al nuovo sistema di qualificazione che mette in palio posti in più e che ha penalizzato alcune nazionali che hanno i loro migliori talenti impegnati oltreoceano o in Eurolega. Le regole però sono queste e non una colpa dell’Italia essersi qualificata.  Bisogna festeggiare un traguardo importante che è stato spinto quest’oggi dal tutto esaurito di Varese che ha risposto egregiamente alla chiamata azzurra.

La partita fa quasi da contorno alla festa finale, il risultato è eloquente e lascia poco spazio all’immaginazione. L’Italia si mette alle spalle la tensione della vigilia sin dalle battute iniziali, un break di 10-0 per iniziare e un parziale di 15-0 che nel secondo periodo tiene a secco per sei minuti sono sufficienti per archiviare il successo in venti minuti. L’Ungheria si è presentata a Varese come peggior squadra della seconda fase di qualificazioni per punti segnati e rimbalzi catturati. Nel match contro la nazionale di sacchetti i magiari non si sono smentiti tirando con un tragico 16/54 (29,6%) dal campo e perdendo la lotta a rimbalzo con il parziale di 50-31. Le difficoltà ospiti non cancellano i meriti dell’Italia che è stata impeccabile nella gestione di un match dove facilmente potevano tremare le gambe, la differenza la fa la difesa dei primi periodi e la prestazione sotto il ferro dove non arrivano solo rimbalzi, ma anche punti importanti. Della Valle top scorer con 15 punti si prende i riflettori, ma la vittoria oggi come non mai è del collettivo così come lo è questa qualificazione indipendentemente da chi prenderà l’aereo per la Cina.

 

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