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Italbasket, voglia di ricominciare?

Romeo Sacchetti - Facebook FIP

Archiviata questa edizione di Eurobasket, è giunto il momento in cui si tirano le somme della campagna dell Italbasket e si inizia a programmare il futuro del movimento azzurro. La nazionale eguagliando il risultato di due anni ha salvato la faccia, anche se non ci si può ritenere soddisfatti. Specialmente se si va a vedere che i successi nella rassegna continentale sono arrivati contro squadre inferiori e che il roster della squadra di Messina era uno dei più vecchi della rassegna. Giocatori in fondo alle rotazioni come Abass, Baldi Rossi e Biligha sono passati per giovani quando in realtà sono tutti sopra i ventiquattro anni che è l’età media della rosa tedesca. La mancanza di ragazzi di qualità ha portato inoltre alle (giuste) convocazioni di Filloy e Burns che hanno fatto così la prima apparizione in nazionale dopo i trent’anni.

L’orizzonte al momento appare tutt’altro che roseo con i veterani che iniziano ad “abdicare”. Tutto ciò farebbe pensare ad una sorta di anno zero per il movimento cestistico italiano ma questo ciclo in realtà ha ancora un colpo in canna dato che nel momento in cui l’Italia dovesse strappare il pass per i Mondiali del 2019 le nostre stelle saranno pronte a tornare sul carro per quello che sarà l’ennesimo giro di boa.

Giunti a questo punto l’Italia della pallacanestro dovrebbe avere la pazienza di ripartire quasi dal nulla creando un sistema che inizi a formare giocatori per la nazionale maggiore anche a scapito delle vittorie che nel contesto di nazionali giovanili non fanno altro che gettare fumo negli occhi. Il progetto deve ripartire dai ragazzi di 13-14 anni se si vuole creare una generazione vincente. Al momento però coach Sacchetti si dovrà arrangiare raccogliendo ciò che abbiamo seminato negli ultimi anni e sulla carta qualche prospetto di livello il nostro basket lo ha. Bisognerà solo vedere quanti di questi riusciranno effettivamente a compiere il salto di qualità richiesto al termine del periodo nei settori giovanili. Andiamo quindi a scoprire alcuni dei ragazzi che potrebbero conquistare la maglia della nazionale nei prossimi anni.

GLI “AMERICANI” – Il primo ad essere esaminato è Federico Mussini. Il classe 96 è sicuramente il prospetto che nell’ultimo biennio è stato messo maggiormente sotto la lente d’ingrandimento soprattutto per la scelta di andare a giocare al college con la maglia di St.John’s dove per due anni è stato alla corte di Chris Mullins. Nei due anni oltreoceano il Musso ha incontrato diverse difficoltà, nell anno da freshman con una squadra a inizio ciclo ha ricoperto il ruolo di play con un minutaggio più alto del previsto mentre nella seconda stagione è stato impiegato sia in cabina di regia che come guardia. Dal punto di vista fisico Mussini è riuscito a rinforzarsi e ha aggiunto chili che specialmente in fase difensiva. Questa stagione Federico torna a Reggio Emilia, adesso sta a lui dimostrare sfatare il falso mito secondo cui in America non si impara.
Un altro giovane che ha scelto il college per proseguire il proprio cammino di crescita è il classe 98 Davide Moretti, il figlio d’arte dopo due stagioni in Serie A2 con Treviso ha scelto di trasferirsi oltreoceano dove giocherà per la Texas Tech university. Nei due anni passati in Veneto Davide ha giocato principalmente come guardia spiccando per le doti realizzative che gli permettono di realizzare anche contro difensori con fisici superiori al suo. Questo gli ha permesso di arrivare a conquistarsi un posto in quintetto nella squadra di coach Pillastrini e vincere il premio come miglior under 22 del campionato di Serie A2. Meno felice per lui la situazione in fase difensiva, soffre comprensibilmente quando deve reggere fisici massicci e la fase di pick & roll rappresenta senza ombra di dubbio il suo tallone d’achille. Moretti per Texas Tech potrà essere sin dal primo anno un punto di riferimento dato che gli anni a Treviso gli hanno permesso di raggiungere un livello di maturazione che è di gran lunga superiore a quello delle altre matricole della conference.

QUELLI DELL’A2 – I bolognesi Lorenzo Penna e Leonardo Candi insieme al veronese Leonardo Totè la scorsa stagione hanno sfruttato il palcoscenico delle serie cadetta per mettersi in mostra con le rispettive compagini. Il più giovane dei tre è Penna che dopo qualche spezzone di Serie A nel primo anno è riuscito ad approfittare della retrocessione della Virtus Bologna per trovare un minutaggio soddisfacente con la prima squadra. Il ragazzo del 98 che quest’estate ha vestito la maglia azzurra al Mondiale under 19 è in grado di ricoprire entrambi gli spot di guardia anche se paga la mancanza di centimetri e non ha doti innate nella fase di costruzione del gioco, in compenso è un ottimo realizzatore in grado di adottare molteplici soluzioni. In seguito alla ritorno in A1 della Virtus, Lorenzo per la prossima stagione è stato girato in prestito all’Imola Basket. L’altro prodotto del vivaio bolognese però di casa Fortitudo è Candi, il classe 97 come il concittadino Penna gioca nella posizione di point guard anche se a differenza di quest’ultimo ha un struttura fisica più definita che gli permette di dare un apporto maggiore in difesa dove però pecca ancora in fase di rimbalzo. In fase offensiva riesce ad essere prestante e si presenta come un ottimo giocatore in cabina di regia. Anche al tiro riesce a viaggiare con percentuali discrete nonostante una tecnica non pulitissima. Il prossimo anno Candi giocherà in A1 con la maglia di Reggio Emilia dove dividerà il ruolo di play con Mussini. Ultimo, ma come si suol dire non per importanza Leonardo Totè che nella prima stagione con la canotta di Verona ha fatto presenza fissa in quintetto. Anche lui nato nel 1997, con i suoi 209 cm ricopre principalmente il ruolo di quattro. Dotato di un buon atletismo deve irrobustirsi per compiere il salto di qualità. Il primo anno giocatore di A2 lo ha aiutato a crescere in fase di uno contro uno dove però fatica ancora in entrambe le fasi del gioco, ottime invece le sue doti dall’arco e in post alto. In estate Leonardo ha rinnovato con Verona che sarà la sua casa per i prossimi due anni.

ARGENTO UNDER 19 – Il gruppo dei classe ’98 e ’99 di coach Capobianco è riuscito ad approdare fino alla finale della rassegna iridata di categoria che si è disputata a Cairo. Il protagonista assoluto della squadra è stato Lorenzo Bucarelli che nelle ultime due stagioni a livello di club ha giocato con Siena. Si caratterizza per la sua duttilità che gli permette di ricoprire più ruoli e di marcare diversi tipi di giocatori. In fase offensiva invece non produce moltissimo. La prossima stagione il fiorentino giocherà in A2 con la Cagliari Dinamo academy, società nata quest’anno con l’intento di affiancare Sassari per favorire la crescita dei giovani. Un altro giovane che ha lasciato il segno con la squadra azzurra è stato David Okeke che al suo primo torneo ufficiale con la maglia dell’Italia ha subito fatto bene. Il ragazzo del 98 in forza all’Auxilium Torino è uno dei migliori prospetti della sua annata, possiede delle ottime doti fisiche che lo mettono in condizione di essere un ottimo difensore. In attacco riesce a rendersi pericoloso sia dalla media che in post basso. Da segnalare anche Visconti che ha vinto lo scudetto aggregato alla prima squadra della Reyer Venezia nella scorsa stagione.

I DESAPARECIDOS – Infine due ragazzi che meritano una citazione nonostante abbiano passato tutta la scorsa stagione in panchina sono i 99 Michele Serpilli e Michele Ebeling che aggregati alle prime squadre di Pesaro e Sassari hanno collezionato rispettivamente due e quattro “presenze”. Questo ha portato le loro quotazioni al ribasso e ha bloccato in parte la loro crescita dato che nonostante si allenino con i giocatori di A1 non hanno la possibilità di avere la controprova del campo se non quella delle partite giocate con l’Under 20 che comunque non rappresentano un valido test. Serpilli ricopre il ruolo di ala piccola, al momento ha diverse lacune dal punto di vista atletico, in fase offensiva si affida principalmente al suo vasto range di tiro mentre in difesa i limiti fisici lo penalizzano contro avversari rapidi. Il ragazzo di Ancona ha deciso di restare a Pesaro sperando che coach Leka mantenga la promessa di dargli più minuti. Ebeling invece con i suoi 205 cm ricopre perfettamente il ruolo di ala polivalente, la sua fisicità gli permette prendere vantaggio in post basso e in fase di rimbalzo. Dotato di un buon tiro non disdegna la soluzione dall’arco mentre in fase difensiva soffre quando si ritrova a difendere nella posizione di tre. A differenza di Serpilli, Ebeling andrà in prestito in Serie A2 alla Cagliari Dinamo academy e avrà finalmente l’occasione di macinare minuti di rilievo.

 

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