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Final Eight Coppa Italia A1 2019: debutto da favola per Pozzecco, Brindisi vince il derby del sud

Dinamo Sassari 2018-2019 - Foto "fiba.basketball"

DALL’INVIATO A FIRENZE

Nelle ultime stagioni è stata ribattezzata come coppa delle sorprese, nell’edizione 2019 la Coppa Italia non fa eccezioni. La vittoria della Virtus Bologna sull’Olimpia Milano nella giornata di giovedì ha fatto da preludio agli upset che Sassari e Brindisi hanno compiuto ai danni di Venezia e Avellino. Sono state risolte sul filo del rasoio le gare che hanno infiammato la seconda giornata delle Final Eight di Firenze. La sorpresa più grande arriva senza dubbio dal primo match di giornata, la Dinamo Sassari a meno di sette giorni dalle dimissioni di Esposito scende in campo sotto la guida di Pozzecco e orfana di Bamforth. Il risultato? Passivo di venti punti rimontato e vittoria per 92-93 a fil di sirena. Anche la seconda gara ha riservato una rimonta nel periodo finale, a metterla in atto è stata Brindisi che ha dovuto vincere due volte contro Avellino. Dopo aver toccato il +19 nel primo periodo infatti i pugliesi si sono ritrovati sotto di sedici lunghezze nel terzo quarto e solo dopo si sono rilanciati nel match.

POZZECCO INIZIA COL BOTTO – Seguiamo l’ordine cronologico degli eventi e partiamo dalla contesa che ha permesso alla Dinamo Sassari di staccare il pass per le semifinali. La situazione che ha preceduto la settimana di Firenze avrebbe giustificato la sconfitta che stava maturando sul parquet del Mandela Forum. Incredibile e inaspettata però la reazione dei ragazzi del Poz, la svolta arriva quando Pierre accende il motore. Questo coincide con l’ascesa di Thomas nel ruolo di cinque. Quest’ultimo che si è comportato decisamente meglio di Cooley (che realizzerà però il canestro decisivo) riuscendo a dar maggior continuità sotto al ferro in entrambe le fasi. Il prodotto di Notre Dame nella prima metà di gara è stato impreciso sotto il ferro alimentando le bassi percentuali dei sardi. Se Thomas ha risolto i problemi nel pitturato, a mettere una toppa dalle altre mattonelle è stato Pierre che reduce da una stagione finora altalenante ha raggiunto il picco quando più contava. Adesso il Banco di Sardegna potrà affrontare il resto della competizione come ha fatto con la gara di stasera, sapendo di poter solo guadagnare qualcosa dalla partecipazione alla coppa.

REYER, ADESSO LA COPPA DIVENTA TABÙ – Walter De Raffaele e la Reyer Venezia steccano nuovamente l’appuntamento di coppa. Una sconfitta dopo aver toccato il +20 lascia sempre l’amaro in bocca e i precedenti dei laguari nella coppa non fanno altro che peggiorare l’umore con cui gli oro-granata lasciano la Toscana. A inizio serata la squadra gira bene la palla e sono ottimi i tiri che vengono presi e realizzati dagli interpreti della laguna, unico neo nel periodo iniziale la prova a rimbalzo che vede Watt e compagni soffrire sotto entrambi i canestri. Questa imperfezione viene limata nella metà difensiva a partire dal secondo periodo e la strada verso il canestro viene sbarrata a una squadra che vive di punti realizzati dal pitturato. La svolta negativa arriva nel momento in cui si accende Pierre dal perimetro fornendo a Sassari un opzione in più. De Raffaele e i suoi ragazzi non si adattano alla situazione e iniziano a concedere maggiori varchi in area. Nella metà offensiva si sporcano le percentuali superlative del primo tempo (12/18 dall’arco all’intervallo. Chiuso con 17/34) a ciò si aggiungono numerose palle perse che spianano la strada alla rimonta di Sassari. Nel minuto conclusivo è pessima le gestione del mini vantaggio di cinque lunghezze.

BRINDISI DEVE VINCERLA DUE VOLTE – La gara serale ha incoronato Brindisi come quarta semifinalista del torneo. L’upset messo in atto dalla compagine di Vitucci conferma lo stato di forma di un gruppo che continua a sorprendere anche nell’appuntamento di metà stagione. L’avvio è brillante nel segno di Gaffney e Brown, i due lunghi sotto le plance mietono vittime per informazioni chiedere al rientrante Ndiaye. Buona la prova difensiva dei primi minuti fatta di palle recuperate, rimbalzi catturati e spazi chiusi agli avversari. Nella seconda frazione i pugliesi controbattono ai primi tentativi di rientro da parte della Scandone e vanno a riposo con un margine di sette punti in loro favore (dopo aver toccato a quota diciannove il massimo vantaggio). Nei dieci minuti del terzo quarto Brindisi subisce un 40-22 e nel corso della frazione sprofonda a -16. Nel periodo decisivo Rush e Chappell entrano in scena dopo tre periodi in chiaroscuro e contribuiscono alla causa dei coach Vitucci. Nell’ultimo possesso Sykes sbaglia e Banks s’invola a canestro. Il resto è storia.

ALTI E BASSI AVELLINO – Al via come seconda testa di serie la Scandone esce prematuramente dalle Final Eight. Esattamente come nel caso di Venezia, la dinamiche della sconfitta rendono più amaro il ritorno a casa dei ragazzi di Vucinic. I biancoverdi erano riusciti a superare una partenza tragica che nei dieci minuti iniziali gli aveva visti autori di sei palle perse e uno 0/7 dall’arco. A tutto questo si aggiunge la scarsa prova sotto il ferro che apre numerose vie ai giocatori in Happy Casa. Nell’istante più buio arriva però la reazione, un parziale di 10-1 riporta la Scandone a -10 dopo aver toccato il -19. Nella ripresa l’inerzia si ribalta, Harper apre la strada, Filloy e Sykes la seguono ribaltando il punteggio prima e alimentando un gap di sedici lunghezze poi. La replica sembra esser definitiva, ma sul più bello Avellino cade in tentazione e torna protagonista in negativo con palle perse e percentuali nuovamente ridotte all’osso. Il finale punto a punto si chiude con l’errore di Sykes che a causa dei falli era stato a lungo assente nel periodo conclusivo. A posteriori la scelta di preservare il prodotto di Green Bay può essere argomento di discussioni, ma non basta per giustificare i compagni.

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