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Danilo Gallinari: “Dopo il pugno in Nazionale mi ha chiamato soltanto Belinelli”

Danilo Gallinari - Profilo FB Fip

A quattro mesi di distanza, lo scellerato pugno rifilato in amichevole da Danilo Gallinari all’olandese Kok tormenta ancora il cestista azzurro. Oltre a costringerlo ad un complicato percorso riabilitativo dal quale non è ancora uscito, l’ala dei Los Angeles Clippers confida di non aver sentito nessuno dei compagni né dei rappresentanti della Federazione dopo l’esclusione forzata dagli Europei come dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport: “Ho meno forza, soprattutto quando rilascio il pallone. Ci vorrebbe un’operazione che però i medici mi sconsigliano. Dopo il pugno solo Belinelli si è fatto vivo con una chiamata oltre a coach Messina tramite mail. Degli altri dopo che ci siamo parlati a caldo, più nessuno. Né il presidente Petrucci, né i compagni. Sinceramente mi aspettavo di sentire qualcuno, in particolare dalla federazione. Io mi sarei comportato in modo diverso”.

IL NUOVO INFORTUNIO – Non bastasse il problema alla mano, Gallinari è fermo da sette partite per un problema al gluteo: “Al principio credevo fosse una botta e ci ho giocato sopra, poi abbiamo fatto gli esami e c’è stata la diagnosi. Temo che per tornare ci vogliano ancora una decina di giorni“. L’assenza del “Gallo” assieme a quelle concomitanti di Beverley e Teodosic ha fatto sprofondare i Clippers in classifica con nove sconfitte di fila: “Se togliete tre giocatori importanti, qualsiasi squadra Nba fatica. Inoltre molte sconfitte sono arrivate nell’ultimo quarto. Mi auguro che quando ci saremo tutti, entro due settimane, la situazione si raddrizzerà. Dobbiamo comunque trovare la nostra identità e le assenze non aiutano. Siamo nuovi, ci vuole chimica“.

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